Terrorismo

"Rischio attentati Isis come a Mosca". Scatta l'allarme negli Usa

Gli Stati Uniti a rischio attentati, nello stesso stile dell'Isis-K a Mosca, tre settimane fa. Questo l'allarme del direttore dell'Fbi che invita Washington a non tagliare il budget sulla Giustizia

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A quasi tre settimane dall'attacco alla Crocus City Hall di Mosca, l'allarme attacchi da parte dell'Isis (e della sua variante -K) tiene alta l'allerta in tutti i Paesi occidentali, ma soprattutto l'America.

Le dichiarazioni del capo dell'Fbi

Ad avvalorare questa possibilità sul territorio degli Stati Uniti, il direttore dell'Fbi Christopher Wray. "Ripensando alla mia carriera nelle forze dell’ordine, mi sarebbe difficile pensare a un periodo in cui così tante minacce alla nostra sicurezza pubblica e alla sicurezza nazionale sono state così elevate contemporaneamente. Ma è proprio così, mentre sono seduto qui oggi. Questo non è il momento in cui possiamo mollare”. Sono le parole con cui Wray ha illustrato i propri timori in seno alla commissione Bilancio della Camera, ove si è recato per un'audizione. Un allarme che non è solo legato ai fatti di Mosca, ma che è scaturito dall'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre scorso. A suo dire, è abbastanza plausibile che, in un clima di odio verso l'occidente come quello attuale, gli Stati Uniti possano essere presi di mira in un attacco simile a quello di Hamas nei tempi e nei modi.

Nell'analisi di Wray la preoccupazione più immediata dei federali è che cani sciolti o piccoli gruppi traggano un’ispirazione distorta dagli eventi in Medio Oriente per attaccare gli Stati Uniti. Qualcosa di molto simile all’attacco dell’Isis-K in Russia, secondo Wray, che sostiene la necessità di evitare qualsiasi taglio al budget del dipartimento della Giustizia prima e dopo le elezioni Usa, in un momento così delicato della storia internazionale.

Il giovane dell'Idaho pronto a morire per l'Isis

Ed è di appena ventiquattro ore fa la notizia di un adolescente che avrebbe pianificato di attaccare alcune chiese in una città dell'Idaho settentrionale. Alexander Scott Mercurio, 18 anni, si è convertito all'islam contro la volontà dei suoi genitori cristiani ed era in contatto con informatori dell'Fbi che si spacciavano per sostenitori dell'Isis. Mercurio ha comunicato a un informatore che intendeva mettere in pericolo il padre al quale avrebbe rubato alcune armi e l'auto per compere un attacco a Coeur d'Alene. Le armi comprendevano fucili, pistole e munizioni che il padre teneva in un armadietto chiuso a chiave.

Se fosse riuscito nel suo intento, "tutto sarebbe stato molto più facile e questo avrebbe permesso di realizzare cose migliori", ha dichiarato il giovane in una registrazione audio che ha consegnato all'informatore. La suddetta registrazione doveva accompagnare una foto che ritraeva Mercurio di fronte alla bandiera dell'Isis con in mano un coltello e il dito indice rivolto verso l'alto (nel gesto del tawhid). Dopo aver attaccato la chiesa locale, Mercurio aveva pianificato di attaccarne altre in città, ben 21, prima di essere ucciso come un martire.

Mentre il ragazzo studiava come realizzare un giubotto esplosivo, le conversazioni con i finti informatori sarebbero andate avanti per ben due anni. Nonostante i genitori non condividessero la sua conversione, il ragazzo ha dichiarato di iniziare a sentirsi ipocrita per il semplice fatto di non aver compiuto alcun attacco. Poi una sorta di pentimento, il dubbio di non voler morire per Allah ma solo di risolvere i suoi problemi di adolescente. Il 21 marzo scorso, Mercurio avrebbe inviato di nuovo un messaggio al suo informatore, raccontandogli di essere inquieto e frustrato. Proprio in quel momento le forze dell'ordine si sono mosse per arrestarlo prima che potesse agire. Rischia al momento vent'anni di carcere, sebbene non abbia ancora avuto la possibilità di dichiararsi colpevole.

Non solo Isis: le minacce da tenere sott'occhio

Nella sua audizione, Wray non ha solo sottolineato le minacce da parte di individui che traggono ispirazione dagli eventi mediorientali, ma anche quelle proveniente da estremisti violenti locali e nazionali che prendono di mira le comunità ebraiche musulmane. Ha, infatti, citato l'individuo arrestato la scorsa settimana a Houston, che stava studiando come costruire bombe e aveva postato online il suo sostegno all'uccisione degli ebrei. Ma anche la tragica uccisione del bambino musulmano di 6 anni in llinois, in quello che oggi viene trattato come un crimine d'odio federale. Viene tenuta d'occhio anche Hamas, ovviamente, e vi sono numerose indagini in corso su individui affiliati a questa precisa organizzazione terroristica, come avviene con Hezbollah, quinta colonna dell'Iran.

L'allarme viene esteso anche ai crimini informatici: l'Fbi fa sapere che negli ultimi mesi si è intervenuti bloccando oltre il 40% in più di operazioni informatiche pericolose e arrestando oltre il 60% in più di criminali informatici rispetto allo scorso anno.

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