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Tour: tappa a Ivanov, Nocentini resta in giallo

L'italiano trema fino sulla linea d'arrivo. Sbagliata la tattica della squadra: la fuga, regolata dal russo, prende troppo vantaggio e per soli 5" Hincapie non diventa leader

Tour: tappa a Ivanov, Nocentini resta in giallo

Besançon - Ottavo giorno in maglia gialla. Ma che brividi per Rinaldo Nocentini. Nella tappa numero 14, da Colmar a Besançon, senza asperità o salite impossibili a far rischiare il primato all'italiano è una fuga da lontanissimo. Ma soprattutto una pessima gestione della corsa dell'Ag2r. Davanti sono in 12 e gudagnano senza freni, anche più di 10'. Solo che tra i fuggischi che c'è il vecchio leone George Hincapie, al 14esimo Tour, che in classifica è staccato di 5'25". E chilometro dopo chilometro per l'italiano sembra sempre più un miraggio tenere la maglia. Ai 45 km dall'arrivo non si è ancora visto un solo compagno di squadra di Nocentini in testa a tirare il gruppo: c'è il campione irlandese (e figlio d'arte) Roche in fuga, ma cedere la maglia gialla gratis non piace a nessuno.

Ringraziamenti L'azzurro deve anche ringraziare il vecchio volpone russo Serguei Ivanov. L'uomo della Katusha, in fuga con Hincapie (e gli italiani Bennati e Righi), ci prova a 11 chilometri dal traguardo. Dopo che proprio Roche (ed è qui che la tattica Ag2r appare veramente folle) tenta per due o tre volte di spezzare il gruppetto in fuga. Ivanov parte sparato e arriva così. Nessuno riesce ad andarlo a prendere. Gli ex soci arrivano a 16 secondi. E Nocentini deve ringraziare anche le squadre dei velocisti (proprio la Columbia di Cavendish, stessa squadra di Hincapie) che macinano gli ultimi chilometri a più 50 all'ora. Per cinque secondi Rinaldo tiene la maglia sulle spalle.

Domani la verità Otto maglie gialle vuol dire sedersi sullo stesso gradino di Claudio Chiappucci, uno che il Tour l'ha quasi vinto. Ma da domani inizia il vero Tour. Con l'arrivo in salita a Verbier bisogna temere attacchi da tutti i migliori della classifica. Tranne forse da Armstrong, che dovrebbe limitarsi a marcare stretto Contador. Cinque colli nel menu, con l'ultima ascesa da 8,8 km al 7,5% di pendenza media. Nocentini, ragionando a tavolino, s'è fatto due conti: se Contador non piazza la zampata del secolo potrebbe anche tenere le ruote dei migliori. Di sicuro dovrà contare solo sulle sue gambe, la squadra andrà in polvere prima delle ultime rampe. Gli avversari sono tanti.

La salita darà le prime (finalmente) risposte reali su questo Tour che finora ha vissuto di fughe e scioperi.

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