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Tutti con l’Italia di Montali E Magri punge Lucchetta

Il presidente federale: «Sogno l’oro. Pallavolo azzurra in crisi? Tutto falso»

Marcello Castaldi

da Roma

Dall’Arena di Belgrado fino al Palalottomatica di Roma, parte la caccia all’Italia campione d’Europa. Stasera alle 18 (diretta Rai2) gli azzurri affrontano il Portogallo con Gian Paolo Montali che ha scelto: Cozzi sarà il terzo centrale con Tencati e Mastrangelo, oltre a Cernic, Cipolla, Fei e la potenza di Savani per tentare di ripetere il trionfo di Berlino. Ha lavorato con grande meticolosità il Ct, consapevole che una parte della storia si è chiusa: tutti ritirati i leoni che per più di 15 anni hanno preso l’Italia e l’hanno lanciata nel mondo, vincendo tutto, con l’eccezione (l’oro olimpico) che conferma la regola (la Nazionale più forte della storia del volley azzurro, votata squadra del XX secolo nel 2000).
Adesso si riparte con un nuovo gruppo e Carlo Magri, che dal 1995 è capo della pallavolo italiana, sfoglia la margherita e ammette: «Ogni volta che mi ritrovo alla vigilia d’una competizione internazionale, l’unica cosa che mi aspetto è quella che si aspettano tutti: che l’Italia vinca. Logico poi che nello sport si arriva a vincere grazie a una serie di componenti, non ultima anche la fortuna».
La cornice sarà delle migliori. Si annuncia il tutto esaurito.
«Il Comitato Organizzatore ha lavorato con efficacia. È il nostro fiore all’occhiello. È da diverso tempo che la Fipav lavora in maniera collaudata organizzando eventi di grande importanza e con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Come è indiscutibile il lavoro fatto a livello tecnico: credo che la Federazione abbia ben operato, basta guardare i risultati degli ultimi 10 anni. Ci metto anche il Coni che in tutto questo tempo, con noi, si è sempre comportato benissimo».
Montali ha parlato di podio.
«Sono convinto che la squadra può far bene, anche se sarebbe sbagliato caricare di troppe responsabilità i ragazzi. Negli ultimi 15 anni abbiamo vinto molto, ma è bene chiarire che non è facile reggere per così tanto tempo a determinati livelli. Ci sono Nazionali prestigiose come Stati Uniti o Serbia che hanno attraversato lunghi periodi bui. Noi diciamo che non possiamo permettercelo, ma sottolineo: è dura».
Andrea Lucchetta ha parlato di problemi nel volley maschile.
«Lucchetta è stato un grandissimo giocatore. Tra l’altro, l’ho visto di recente in un programma televisivo e ho notato che è bravo anche nello spettacolo. Innanzitutto sono stato eletto nel 1995, in secondo luogo dico che non c’è da nascondere nulla, anche se ultimamente c’è stato un aumento dei praticanti maschili, oltre all’autentica esplosione del numero di praticanti femminili. Ma la mia politica è sempre stata quella di salvaguardare gli italiani: incrementando il numero di quelli che devono scendere in campo. Come ho fatto in questi anni. Puntando sempre sui giovani. Il mestiere del dirigente, infine, non è facile.

Non si improvvisa, nessuno vuole escludere nessuno ma è ovvio che ci sono molti ex giocatori, tutti forti, che hanno scritto la storia della pallavolo italiana».
Magari invita proprio Lucchetta in loro rappresentanza.
«Non c’è nessun problema. Anzi, gli rivolgo un invito ufficiale. Mi farebbe molto piacere».

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