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Tutti a Maastricht i Paperoni del collezionismo

I capolavori alla 30esima edizione della kermesse che accoglie il top delle gallerie mondiali

La capitale del mercato dell'arte è ancora una volta Maastricht, la cittadina olandese che ogni anno fa da palcoscenico a Tefaf, la più importante fiera del mondo. Chiude domani la trentesima edizione di una kermesse nata come cenacolo sulla pittura fiamminga e nel giro di pochi anni divenuta epicentro delle maggiori gallerie di arte e antiquariato. Anche quest'anno la fiera ha accolto il gotha del collezionismo europeo e d'oltreoceano (il giorno dell'opening ha registrato 7.000 visitatori) che non ha mancato all'appello acquistando capolavori a sei zeri. Oltre agli stand delle gallerie internazionali, 270 in tutto selezionate dalla rigorosa commissione, la sezione mostre ha quest'anno riservato una bella sorpresa italiana: l'esposizione di opere in prestito «Galleria Borghese An Italian Legacy», proveniente dal museo romano. I tesori in mostra includono una selezione di importantissimi dipinti e sculture italiani del XV, XVI e XVII secolo. Tra le sezioni dedicate agli old masters di pittura e scultura e alle arti decorative e agli arredi, anche quest'anno spiccava l'area dedicata ai migliori mercanti di gioielli antichi del mondo. Come Hancocks, antichissima gioielleria londinese, che ha presentato una selezione di gioielli firmati incredibilmente rari tra cui una sbalorditiva tiara edoardiana di diamanti appartenuta alla famiglia Spencer. La tiara - 800 diamanti a taglio antico, per un totale stimato di 48 carati - era stata donata a Lady Delia Spencer, prozia della Principessa Diana, da suo padre, il sesto Conte di Spencer, il 18 febbraio 1914 in occasione del suo matrimonio. È stata venduta da un anonimo collezionista il giorno dell'inaugurazione, che è quasi sempre quello che registra i colpi più importanti. Come quello della scultura in legno policromo di San Francesco d'Assisi attribuito a Pedro De Mena y Medrano, oppure la splendida veduta di palazzo Ducale a Venezia di Federico Moja venduta dalla galleria Salamon a una collezione privata americana.

MdM

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