Stile

«Tutto è partito da quei fiori colorati del mio giardino»

Anna Molinari è stata definita «la Signora delle rose». E dopo i boccioli, i maculati

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Ad attribuirle il titolo di «Signora delle rose» sono stati un po' tutti: da Beppe Modenese che è stato l'inventore della Milano Fashion week e per questo fu definito Primo Ministro della Moda Italiana, a un celebre buyer toscano che invece di farle i complimenti per una collezione particolarmente riuscita la prese in braccio e lanciandola verso il cielo si mise a gridare: «Sei un genio, sei un genio». Anna Molinari arrossisce ancora al pensiero. «Era l'inizio degli anni Ottanta ricorda avevamo riempito uno stand di golfini Blumarine con la stampa delle rose del mio giardino.

Erano così belli e colorati che sembrava di sentire il profumo. Ne abbiamo venduti tanti, ma così tanti che pensavo di stufarmi delle rose stampate». Invece dalla maglieria passa al tessuto e qui le sue rose si riempiono di spine perché sul raso duchesse oppure sulla seta che per natura sono corposi e luccicanti vengono benissimo, ma sullo chiffon, leggero e trasparente com'è, si vedono come in dissolvenza e a lei questo non piace. «Volevo la nitidezza di certe foto» dice e molto probabilmente pensa a Helmut Newton che proprio in quegli anni lavorava per Blumarine producendo immagini da togliere il fiato per bellezza, eleganza e sex appeal. A questo punto della storia la signora delle rose si mette a girare per l'Emilia Romagna in cerca di stampatori capaci di fare questa magia. Arriva a spingersi fino a Como dove la tradizione delle stampe su seta ha inizio ai tempi di Ludovico il Moro. «Per le maglie ero a posto ricorda avevo imparato tutti i trucchi nel maglificio dei miei genitori che negli anni Settanta lavoravano per i migliori marchi del mondo, da Gucci in su».

In men che non si dica crea una filiera virtuosa per cui ormai è assodato: quando indossi un capo stampato di Blumarine ti sembra di entrare in giardino. Da qui alla nascita della vera rosa Anna Molinari creata nel 2018 dal vivaio Barni di Pistoia è passata tantissima acqua sotto i ponti. «Mi hanno copiata tutti, un vero scandalo» dice indignata salvo poi mettersi a ridere perché un giorno una famosa stylist americana le ha suggerito di copiare sulle sue stampe il mantello di ghepardi, leopardi e giaguari visto che aveva la casa piena delle foto scattate in Africa da suo marito Giampaol Tarabini. Fu così che la signora delle rose riempì di teneri boccioli i più spettacolari maculati che si possano immaginare. E il risultato era pazzesco, come far cantare Simpathy for the devil dei più aggressivi Rolling Stones a un coro di voci bianche. La morale? Mettete dei fiori nei vostri cannoni.

E mirate dritto al cuore dell'uomo che vi piace.

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