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Ue: Barroso confermato Al via il toto commissario

Il presidente uscente della Commissione è stato confermato con la maggioranza assoluta dei voti

Ue: Barroso confermato 
Al via il toto commissario

Strasburgo - Tutto secondo copione: è arrivato l'atteso via libera del parlamento europeo. Il presidente uscente della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso, ha ottenuto la riconferma con 382 sì, 219 no e 117 astenuti. Ha superato la soglia della maggioranza assoluta, pari a 369 voti (la metà più uno dei membri). Candidato unico, aveva già ottenuto il consenso dei 27 stati membri e la sua seconda nomina a capo dell’esecutivo Ue non appariva in bilico dato che i suoi alleati del centrodestra sono la prima forza politica in parlamento.

Vasta maggioranza Il voto è avvenuto a scrutinio segreto e sulla base del Trattato di Nizza, in attesa del referendum irlandese sul Trattato di Lisbona. Il che vuol dire che basta la maggioranza, ma anche che il numero degli astenuti nan viene contato nel numero dei votanti. Con la loro decisione a favore dell’astensione, gli eurodeputati dell’Alleanza progressista dei socialisti e democratici (S&D) hanno così dato a Barroso la possibilità di raccogliere una maggioranza che va ben al di là di quella richiesta. Nell’annunciare il voto, il presidente Jerzy Buzek ha tenuto a sottolinearne "tutta l’importanza. Si tratta di un voto per decidere chi sarà a guidare un’altra istituzione europea un simbolo del carattere democratico delle istituzioni europee". 

"Farò un'Europa forte" Un lungo applauso ha accolto Barroso al suo ingresso nell’emiciclo dell’europarlamento dopo avere incassato il sì dei parlamentari. Il presidente ha ringraziato per la "fiducia ampia" ottenuta, e "in modo particolare" il Ppe che, ha detto, si è assunto il "rischio" di aderire per primo al suo programma, pur segnalando la sua volontà di lavorare con tutte le formazioni politiche. "Il parlamento e la Commissione hanno un dovere speciale nei confronti dei cittadini.

Una Europa più forte della solidarietà e della libertà è quello che farò", ha detto Barroso concludendo il suo breve intervento in aula.

Al via il totocommissari Incassata la riconferma una nuova prova attende Barroso: la composizione del nuovo collegio. Un "collage" che il presidente dovrà completare nelle prossime settimane mediando tra le richieste dei governi e le promesse fatte ai gruppi parlamentari. L’invito rivolto oggi a Barroso dal presidente del Parlamento europeo, il polacco Jerzy Buzek, è stato chiaro. Adesso occorre procedere alla designazione e alla nomina dei commissari "al più presto". Ma come ciò possa avvenire nell’incertezza istituzionale che ancora regna sul futuro dell’Ue è invece assai meno chiaro. Tutto ruota intorno all’eventuale entrata in vigore del trattato di Lisbona poichè questo comporterebbe la nomina di una nuova figura, quella del presidente permanente dell’Ue, e risolverebbe alla radice il problema del numero dei commissari, che in base al trattato attualmente in vigore, quello di Nizza, dovrebbe diminuire di almeno una unità. Un impasse che, secondo gli addetti ai lavori, potrebbe essere superato procedendo comunque alla designazione dei nuovi commissari con Nizza e considerando l’Alto rappresentante Ue per la sicurezza e la difesa (Mister Pesc) come un commissario "di riserva" da cooptare se e quando entrerà in vigore Lisbona.
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