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Via le unghie al gatto. Finalmente pure gli Usa adesso dicono "basta"

A Denver e in alcune città californiane già messa al bando questa pratica invalidante

Via le unghie al gatto. Finalmente pure gli Usa adesso dicono "basta"

In inglese si chiama «declawing», in italiano, scientificamente parlando, si definisce «onicectomia». In parole povere è l'intervento chirurgico di asportazione delle unghie negli animali e segnatamente nel gatto. Questa pratica è del tutto comune in un paese di grande civiltà, come gli Stati Uniti, mentre è considerato, da anni, illegale e duramente sanzionato, nella maggioranza dei paesi europei, così come in Israele, Brasile, Australia e numerose altre nazioni nel mondo, compresa l'Italia dove, da qualche anno, è anche vietato il taglio della coda nei cani (eccetto qualche razza da caccia).

La motivazione che spinge gli americani, ma anche numerose altre nazioni considerate all'avanguardia per il benessere animale, è il valore che viene dato all'arredamento rispetto agli animali tanto adorati dalla famiglia. Nonostante il gatto sia forse l'animale domestico maggiormente amato al mondo, nonostante Internet senza i video sui gatti sarebbe ben misera cosa, milioni di proprietari a tutte le latitudini amano molto di più divani, poltrone e tendine fatte a mano. Mentre rimuovere gli artigli di un gatto può sembrare un modo semplice e innocuo per evitare graffi o mobili danneggiati, questa pratica è in realtà estremamente dannosa per i felini e la dolorosa amputazione è un problema più serio di quanto si possa credere. Talmente serio che a Denver, in Colorado e in alcune città della California (Los Angeles, San Francisco, Santa Monica, West Hollywood), il legislatore ha definitivamente messo al bando questa pratica chirurgica invalidante, portata a termine esclusivamente per fini estetici. Ora è venuta la volta della Grande Mela, dove il governatore Andrew Cuomo, ha promesso di far diventare lo stato di New York il primo stato americano dove il declawing sarà proibito.

La maggior parte delle persone pensa che questa operazione comporti semplicemente l'asportazione di un artiglio o di un'unghia effettuato in anestesia generale da veterinari chirurghi. Un po' come togliere un'unghia a una persona malata. In realtà l'onicectomia del gatto è fatta di 10 amputazioni separate dell'ultimo osso e unghia in ogni dito. «Se eseguita su un essere umano, sarebbe come tagliare ogni dito fino all'ultimo» avverte la Humane Society degli Stati Uniti (HSUS).

In realtà questa procedura provoca spesso zoppie a lungo termine e problemi comportamentali, tra cui rendere meno probabile che un gatto usi la lettiera o più probabilità di mordere, problemi che possono durare per tutta la vita del gatto, inducendo poi il proprietario al suo abbandono.

Gli effetti collaterali del, declawing includono dolore alla zampa, infezione, necrosi tissutale (morte tessutale), zoppia e dolore alla schiena. La rimozione degli artigli cambia il modo in cui il piede di un gatto incontra il terreno e può causare dolore simile a quello di indossare un paio di scarpe oltremodo strette.

Al di là degli effetti fisici, il trauma psicologico di tale procedura non può essere previsto o misurato.

Non possiamo sapere cosa pensano gli animali, ma il buon senso dovrebbe suggerirci che ci sia una sofferenza psichica indotta peraltro da una pratica largamente usata per preservare una poltrona da un graffio.

Ora, il disegno di legge sostenuto da Linda Rosenthal, un democratico di Manhattan e fatto proprio da Cuomo, sta mettendo in minoranza alcune società veterinarie che per ovvi motivi, lo combattevano ed è assai probabile che, entro pochi mesi, in tutto lo stato di New York la pratica sarà illegale e perseguita, con la speranza che anche gli altri stati americani si adeguino, così come intere nazioni, come il Giappone, dove all'apparenza i gatti sono molto amati, ma quando si tratta di scegliere tra divano e felino, la scelta va alla pelle.

Quella del divano.

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