Vaticano

L’ultima confessione di Ratzinger: "Ecco perché mi sono dimesso"

Spunta una lettera di Benedetto XVI al suo biografo Peter Seewald nella quale confessa il motivo principale delle dimissioni

L’ultima confessione di Ratzinger: "Ecco perché mi sono dimesso"

Dimissioni per insonnia? È questa la clamorosa rivelazione che emerge dalla Germania e che riguarda una delle decisioni più importanti degli ultimi secoli: la rinuncia di Benedetto XVI avvenuta nel 2013.

Ratzinger ha affidato questa confidenza al suo biografo ed amico Peter Seewald in una lettera a lui indirizzata pochi mesi prima di morire. Benedetto XVI ha spiegato al giornalista che l'insonnia lo "aveva accompagnato ininterrottamente dalla Giornata mondiale della Gioventù di Colonia". L'evento, che fu uno dei successi del pontificato benedettino peraltro realizzato in un Paese a lui non "amico" nonostante gli avesse dato i natali, ebbe luogo nel 2005. Quindi poco dopo l'elezione al soglio pontificio come successore dell'amato Giovanni Paolo II. Questo sta a significare che, in base a quanto riportato dal settimanale tedesco Focus, l'insonnia avrebbe accompagnato Ratzinger durante tutto il corso del suo pontificato.

"I forti rimedi che all’epoca mi erano stati prescritti dal mio medico personale avevano funzionato in un primo tempo e garantito la mia disponibilità", avrebbe raccontato il primo Papa emerito della storia al suo biografo, smentendo ancora una volta di aver ricevuto pressioni o ricatti per compiere il passo che ha lasciato senza parole il collegio cardinalizio in un ormai famoso concistoro di dieci anni fa. Dunque sarebbe stata la sofferenza provocata dallo scandalo cosiddetto Vatileaks e la scoperta dell'infedeltà del maggiordomo Paolo Gabriele che confessò di aver trafugato documenti riservati del Papa e di averli poi divulgati alla stampa. Benedetto XVI, infatti, ha definito l'insonnia che lo affliggeva come "il motivo centrale" delle dimissioni. C'è da ricordare, in effetti, che il clamoroso annuncio arrivò pochi mesi prima dello svolgimento della GMG 2013 da lui stesso convocata e che si tenne a Rio. Fu, però, Francesco a partire per il Brasile e in quell'occasione ringraziò pubblicamente il suo predecessore per la convocazione.

Durante il viaggio apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba del marzo 2012, Benedetto XVI ebbe un incidente domestico causato proprio dall'uso di sonniferi. Il suo medico personale gli consigliò allora di ridurre gli impegni pubblici durante i viaggi ufficiali. "Quelle restrizioni mediche - ha spiegato Ratzinger nell'ultima lettera a Seewald - potevano essere applicate solo per un breve periodo, non sarei stato in grado di affrontare il viaggio in Brasile nel luglio 2013".

Peter Seewald è stato uno dei pochi ad avere accesso frequente al monastero Mater Ecclesiae nei quasi dieci anni successivi alla rinuncia ed ha avuto modo di incontrare di persona Benedetto XVI pochi mesi della morte, riscontrando in lui una sempre maggiore debolezza fisica ma anche una grande lucidità mentale che gli consentiva di interpretare la sua inaspettata longevità come la testimonianza di un'ulteriore missione che il Signore gli aveva affidato su questa terra.

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