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Macron a messa dal Papa: rivolta della sinistra contro il presidente

L'Eliseo ha confermato che il presidente prenderà parte alla celebrazione di Francesco allo stadio di Marsiglia. Mélenchon grida alla violazione della laicità

Macron a messa dal Papa: rivolta della sinistra contro il presidente

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Il 23 settembre alla messa celebrata dal Papa allo stadio Velodrome di Marsiglia ci saranno anche il presidente Emmanuel Macron e la moglie Brigitte. La notizia conferma la stima dell'attuale inquilino nei confronti di Francesco e più in generale come non abbia paura di critiche per il suo rapporto con il cattolicesimo. Il Pontefice visiterà Marsiglia per la conclusione degli incontri del Mediterraneo, una kermesse ecumenica a cui parteciperanno trenta vescovi provenienti da Paesi bagnati dal cosiddetto Mare nostrum.

Un presidente a messa

La decisione è costata a Macron le critiche del leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon che ha lamentato la violazione del principio di laicità pur ricordando che il Papa è benvenuto in Francia. Addirittura il capo di La France Insoumise ha pronosticato fischi per il presidente in caso di sua presenza alla funzione liturgica. Per l'Eliseo, invece, il principio di separazione tra Chiesa e Stato "assolutamente non esclude che la Repubblica mantiene rapporti" con "tutti i culti". Dunque Macron, cresciuto in una famiglia non religiosa e che ricevette il sacramento del Battesimo a dodici anni, assisterà alla celebrazione senza comunicarsi. Al suo fianco la moglie Brigitte che peraltro conobbe proprio in un liceo gestito da gesuiti ad Amiens in cui lei era professoressa.

Le polemiche

Sin dai tempi di Charles de Gaulle non sono mancate polemiche sulla partecipazione di presidenti della Repubblica francese alle funzioni liturgiche. Il generale, cattolico fervente, decise di non rinunciare alla partecipazione alla messa ma di astenersi dalla comunione nelle occasioni pubbliche da capo di Stato. Ma fece alcune eccezioni come nel 1967 a Danzica, nella Polonia sotto il comunismo, quando prese l'eucarestia proprio in segno di solidarietà verso i cattolici perseguitati. La decisione di Macron di partecipare alla messa si pone sulla strada di de Gaulle. Anche Jacques Chirac, cattolico praticante, era solito andare a messa con la moglie anche a Brégançon, residenza presidenziale estiva. Chirac, inoltre, nel 2005 prese parte al funerale a San Pietro di Giovanni Paolo II e anche alla messa in sua memoria celebrata nella cattedrale di Notre Dame de Paris a Parigi il 3 aprile 2005. Vivere la propria fede in pubblico anche se si ricopre l'incarico presidenziale è un diritto che fu poi rivendicato nel 2007 da Nicolas Sarkozy nella campagna elettorale che lo avrebbe portato all'Eliseo.

La tradizione al Laterano

Nel 2018 Macron ha accettato di prendere possesso del titolo di protocanonico d’onore del Capitolo lateranense. Un privilegio che prima, da Enrico IV in poi, spettava ai re di Francia e poi è passato ai presidenti. Ma non tutti gli inquilini dell'Eliseo hanno accettato: lo fecero René Coty, Charles de Gaulle, Valéry Giscard d'Estaing, Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy ma non Georges Pompidou, François Mitterrand e François Hollande. La presa di possesso, peraltro, avviene nell'ambito di una celebrazione liturgica. Aver sposato questa tradizione fa capire quanto Macron sia attento alla sensibilità dell'elettorato cattolico francese. Dalle reazioni sui social, la partecipazione di Macron alla messa papale non convince tutti i cattolici francesi. C'è chi apprezza paragonandolo a de Gaulle e Chirac ma anche chi lo accusa di opportunismo politico. Anche perchè nel frattempo il dibattito sull'introduzione di una legge sul fine vita è stato soltanto rinviato di qualche giorno per l'arrivo del Papa, ma riprenderà subito dopo.

Il presidente ha già partecipato nelle vesti istituzionali ad una liturgia cattolica: lo ha fatto nel dicembre del 2017 prendendo parte al funerale del cantante Johnny Hallyday, icona della musica francese, nella chiesa parigina La Madeleine.

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