Vaticano

"Obbedienza per il bene della Chiesa". Il Papa scrive a Comunione e Liberazione

Nella lettera al presidente del movimento Davide Prosperi, Francesco incoraggia il cammino dopo il commissariamento ma "striglia" sui personalismi ancora presenti

"Obbedienza per il bene della Chiesa". Il Papa scrive a Comunione e Liberazione

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Il Papa scrive a Comunione e Liberazione e predica obbedienza

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Il Papa ha scritto una lettera a Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, in vista dell'anniversario dei 70 anni dalla nascita della "creatura" di don Luigi Giussani. Francesco probabilmente non sarà ricordato come un Papa "amico" dei movimenti ecclesiali, al contrario di Giovanni Paolo II. Anche nel caso di Cl, durante il suo pontificato c'è stato il decreto generale del dicastero per i laici diretto a disciplinare l’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli e che nel giugno 2021, stabilendo l'impossibilità a rimanere a tempo indeterminato a capo di una associazione internazionale di laici se non si è fondatori, ha portato pochi mesi dopo alle dimissioni dell'allora presidente don Julián Carrón. Dimissioni precedute, nel settembre del 2021, al commissariamento di Memores Domini, l'associazione laicale di Comunione e Liberazione con la nomina di un suo delegato speciale, monsignor Filippo Santoro.

Il nuovo monito

Nella lettera indirizzata a Prosperi e successiva ad un'udienza concessa a lui e a monsignor Santoro, il Papa è tornato ad evocare una visione della situazione interna secondo cui i problemi non sarebbero risolti del tutto, così come in un precedente discorso aveva puntato l'indice contro quelle che aveva chiamato "vecchie contrapposizioni". Da parte di Francesco, dunque, un richiamo all'unità del movimento. Ha scritto Bergoglio: "per custodire l’unità e far sì che il carisma sappia interpretare sempre più adeguatamente i tempi in cui siete chiamati a testimoniare la nostra fede in Gesù Cristo, occorre andare oltre interpretazioni personalistiche, purtroppo ancora presenti, che rischiano di sottendere una visione unilaterale del carisma stesso". Proprio il bisogno di unità era all'origine della nomina, nel settembre del 2021, di monsignor Santoro a delegato speciale con pieni poteri e la decadenza dell'allora governo generale dell’associazione. Per Francesco, il lavoro intrapreso dopo le sue disposizioni mirerebbe a "preservarne una visione integrale" e sarebbe un "cammino educativo" che "sta anche contribuendo a correggere alcuni fraintendimenti e a proseguire la vostra missione nella fedeltà al carisma donato alla Chiesa per il tramite di don Giussani". In particolare, il Papa argentino fa appello all'"obbedienza", concetto molto caro a sant'Ignazio e ai gesuiti in generale: "Solo questa obbedienza - scrive Francesco - continuamente riscoperta e alimentata, potrà assicurare tra voi una sempre più ricca esperienza di vita cristiana e il rinnovamento della vostra presenza nel mondo, per il bene di tutta la Chiesa". Il Papa, a proposito di ciò, si è detto anche confortato per "il modo serio e disponibile" con cui i membri di Comunione e Liberazione avevano accolto il suo discorso, non privo di una certa durezza, del 15 ottobre 2022 in cui li invitava a non sprecare tempo in "chiacchiere, diffidenze e contrapposizioni" e li richiamava a "seguire con attenzione le indicazioni del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, e unità con il Papa, che è il servitore della comunione nella verità e nella carità".

Parole che lasciavano intendere quanto le disposizioni papali di questi anni che hanno avuto un impatto nella vita del movimento non avevano incontrato solo applausi.

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