Vedi e compra subito: arriva in Fortezza l'interattività di Hilfiger

L'inventore dello stile «preppie» e la svolta digitale: «Per dare più pepe alla tradizione»

È l'uomo che ha trasformato lo stile «preppie» cioè da studente delle prestigiose preparatory school alle università americane in un caposaldo della moda contemporanea. Inoltre Tommy Hilfiger è anche il primo e più convinto sostenitore del «see now buy now», quel nuovo fenomeno di moda per cui tutto quel che si vede in passerella è immediatamente comprabile su Internet. A Firenze arriva con le nuove collezioni uomo A/I 2017 e con un'esperienza che il più importante salone al mondo della moda maschile non può ignorare. «Siamo riusciti ad anticipare di sei mesi il calendario della produzione» ha infatti detto lo scorso settembre a New York, durante la prima sfilata totalmente interattiva nella storia, la più divertente con un lungo pontile del Sout Street Seaport trasformato per due giorni nella perfetta riproduzione di un luna park a Coney Island. Su questo set fantasmagorico hanno sfilato le 100 modelle più belle del mondo capitanate da Gigi Hadid che ha collaborato con il simpatico stilista di Elmira (pronuncia «elmaira», cittadina del nord nello stato di New York) alla capsule collection TommyxGigi. I risultati sono stati incredibili: The #tommyshow ha registrato un incremento delle vendite del 60% oltre a una spettacolare impennata del 900% nel traffico sul sito. Logico quindi aspettarsi un replay di questa fantasmagorica operazione sulle Rive dell'Arno. «Non sarà una sfilata ma una presentazione in forma statica con molti contenuti digitali che fanno ormai parte della mistica del brand» spiega in esclusiva al Giornale.

Lei conosce ed ama molto l'Italia. Cosa le piace di più del nostro Paese e di Firenze?

«Adoro l'Italia, è da sempre uno dei Paesi in cui preferisco passare l'estate con la mia famiglia. Firenze in particolare è bellissima, incredibilmente piena di cultura e ricca di storia».

Lei lascia per la prima volta New York e lo stesso farà l'8 febbraio sfilando la collezione donna a Los Angeles. Non teme critiche?

«Francamente no, la moda è un business globale, non ci sono limiti e confini che tengano».

Cosa si aspetta da Pitti?

«Questo è un periodo di grandi cambiamenti per il menswear e Pitti è la più importante manifestazione al mondo nel settore. Essere qui significa essere nel posto giusto e al momento giusto per celebrare l'energia e lo spirito dell'industria di moda maschile».

Firenze è una città storica dove le innovazioni tecnologiche faticano a prendere piede anche perché lo spessore delle mura costruite tra Medio Evo e Rinascimento rende difficili le connessioni. Non è un po' in contraddizione con la filosofia del marchio?

«Il nostro brand è fatto di grandi classici che cerchiamo sempre di rendere moderni e attuali. Firenze è il luogo ideale per fondere tradizione con innovazione. Insomma Pitti ci offre un'opportunità unica per presentare le nostre moderne collezioni in una fortezza medicea e nella sala del trono di Palazzo Corsini».

A cosa si è ispirato stavolta?

«Alla mia solita ossessione: dare un nuovo twist alla tradizione. La collezione Hilfiger Edition unisce gli elementi essenziali del guardaroba maschile, rivisitati in chiave moderna con un'attitudine rilassata. È elegante e sofisticata, sempre con un tocco giovane perché questo è ciò che vogliamo tutti: la dolce ala della giovinezza».

DFed

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