Mondo

Il vertice Italia-Russia a Milano

Cena riservata, ieri sera, a Villa San Martino, ad Arcore, tra il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ed il premier russo Vladimir Putin: al centro i rapporti bilaterali su economia ed energia ed il progetto congiunto Italia - Russia del gasdotto South Stream (che dovrebbe entrare in funzione nel 2015 per trasportare 31 miliardi di metri cubi di gas naturale russo all'anno - attraverso il Mar Nero - in Bulgaria e poi in Italia ed Austria) dopo che sabato, a Vienna, il Primo Ministro russo aveva raggiunto l'accordo con il presidente austriaco Werner Faymann (l'intesa è stato firmata dal ministro dell'Energia russo Schmatko e dal suo omologo austriaco Mitterlehner), ottenendo pure dall'Austria il via libera al progetto. Putin e Berlusconi si vedranno anche oggi, a villa Gernetto (località Lesmo) ma i temi sostanziali al centro del bilaterale italo-russo di questo 26 aprile sono già emersi nella cena riservata di ieri.
Il presidente del Consiglio italiano, del resto, non ha mai nascosto l'intenzione di fare dell'Italia il principale partner europeo nell'interscambio con la Russia. Attualmente il nostro paese figura al quarto posto nel mondo per volume di interscambio con Mosca. Prima di noi ci sono la Germania (al primo posto), l'Olanda (al secondo) e la Cina (al terzo). Tenendo conto che il grosso dell'import-export con l'Olanda è legato al volume delle merci in transito l'Italia, dopo la Germania, risulterebbe già oggi il secondo partner commerciale europeo della Russia.
Per capire le dimensioni della cooperazione italo-russa è necessario, però, dare un'occhiata ai numeri. Nel 2008 - secondo i dati statistici russi - l'interscambio bilaterale è arrivato a 52,9 miliardi di dollari. Nel 2009, con la crisi finanziaria mondiale, è rallentato, raggiungendo i 13,9 miliardi di dollari nei primi sei mesi dell'anno ed attestandosi su circa 36 miliardi di dollari nell'arco dei dodici mesi. Di questo volume economico, circa 26 miliardi (secondo fonti statistiche russe) è coperto dal valore dell'esportazioni russe in Italia ed il restante da quelle italiane in Russia. Del totale delle esportazioni russe verso il nostro paese, poco più dell'85% spetta ai prodotti energetici: gas, petrolio, derivati del petrolio e carbone. Dei 10 miliardi di dollari di esportazioni italiane verso la Russia, invece, il grosso è coperto da macchinari (utensili, per l'agricoltura eccetera) e dai beni di consumo, il cosiddetto made in Italy fatto di moda, mobili, scarpe, Ferrari, vino e tutto il resto.
Quanto al progetto South Stream, invece, si tratta di una compagnia creata nel 2008 da Gazprom ed Eni per la realizzazione di un gasdotto da 31 miliardi di metri cubi di gas all'anno a cui, il 15 maggio 2009 a Sochi, è stato aggiunto un memorandum, siglato in presenza di Putin e Berlusconi, per aumentarne la capacità sino a 63 miliardi di metri cubi.
Una capacità poderosa che arriverebbe a coprire - se raggiunta - circa il 35% delle forniture di gas russo all'Europa.

E i lavori per la costruzione del gasdotto - anche di questo hanno parlato ieri nella cena di Arcore Putin e Berlusconi - dovrebbero cominciare entro pochi mesi.

Commenti