Roma

Vetralla, un pieno di delizie per celebrare l’Immacolata

Un ponte goloso con tutte le tipicità gastronomiche della Tuscia, oltre alla degustazione del locale olio extravergine dop

Loredana Gelli

Delizie di Natale e Sagra dell’olio extravergine di oliva. È un vero e proprio appuntamento goloso quello che Vetralla propone per il lungo ponte dell’Immacolata. Oltre alla degustazione di un olio extravergine dop, dolci e piatti tipici da non perdere. Impossibile resistere alle tipicità gastronomiche della Tuscia che ci riportano alla genuinità delle atmosfere e dei sapori contadini: «ombrichelli alla burina», «cece con lo stammarino», «lombrichi casaiole», ecco alcune delle tante prelibatezze proposte dai ristoratori locali.
Una delle caratteristiche di questo piccolo borgo, posto alle falde dei monti Cimini, è l’usanza di addobbare tutte le finestre del centro storico con i profumati fiori stagionali, una usanza che in alcuni periodo dell’anno diventa una vera e propria competizione tra gli abitanti del paese che si contendono il primato della più bella decorazione floreale alle finestre. La leggenda vuole che la cittadina, uno dei tanti possedimenti dei Conti di Vico, la cui dinastia dominò per tre secoli a Roma e nella Tuscia, annoveri, tra i suoi fondatori, nientedimeno che Noè e la sua progenie, stanziatisi dopo il diluvio universale, nelle fertili terre che si estendevano lungo il versante occidentale del monte Fogliano. Un’altra ipotesi vuole che il villaggio fosse stato fondato dai Galli della Scozia che gli avrebbero dato, appunto, il nome di Veter Gallia (Vecchia Gallia). Mitologia a parte, le antiche tombe a pozzetto e i reperti rinvenuti in tutto il territorio vetrallese, fanno presupporre la presenza, già nell’VIII e VI secolo a.C., d’insediamenti umbro-italici, mentre, le Necropoli di Cerrachio, la Grotta Porcina e Norchia, chiaramente testimoniano la fiorente opera della civiltà etrusca. Dell’antico borgo di Norchia è ancora visibile la Porta Medievale e la Pieve di San Pietro. Passeggiando per il centro storico di Vetralla ci accorgeremo che il monumento più prestigioso è rappresentato dall’antica chiesa romanica di San Francesco che racchiude ancora in buono stato affreschi e pavimenti cosmateschi. L’itinerario più gettonato è quello archeologico, lungo la Valle del Pile fino al borgo fortificato di Norchia e, in particolare, il sentiero che conduce alla necropoli di Grotta Porcina (VII-VIII sec. a.C) dove si trovano resti di grandi gradinate che, secondo alcuni storici, è ciò che rimane del «teatro più antico d’Italia».
Da vedere, a due chilometri da Vetralla, sono i resti dell’antica stazione di sosta lungo la Consolare Cassia, il Foro Cassia, con gli antichi monumenti sepolcrali e la bella chiesa cinquecentesca di Santa Maria in Forcassi. Di origini antiche, fu rimaneggiata tra l’XI e il XII secolo e restaurata intorno al Cinquecento. Di notevole fattura è il soffitto a capriate come pure bellissimo è il rosone della chiesa. Ma, la gran parte del fascino dell’edificio è dovuto ai suoi affreschi, ormai faticosamente leggibili tra i quali segnaliamo la Crocifissione, sulla parete sinistra ed il San Francesco e il San Bernardino vicino agli altari.

Per raggiungere questo delizioso centro percorrere l’Autostrada per Orte, proseguire con la Superstrada Orte-Civitavecchia e uscire a Vetralla Nord.

Commenti