«Vi spiego l’anima verde di Yokohama»

Il nero degli pneumatici più sportivi e il verde sinonimo di ecologia possono andare d'accordo? E a che prezzo? La risposta affermativa dei produttori alla prima domanda trova la giapponese Yokohama già schierata davanti a tutti. Dice Claudio Galeazzi, direttore commerciale della filiale italiana: «La prova del nove che la nostra tecnologia sia davvero efficace viene dall’esperienza accumulata nelle competizioni e dalle recenti dimostrazioni offerte nel motorsport. Yohokama è forse l’unica a disporre di pneumatici racing concepiti con una logica “verde”: le gomme usate dalle vetture del mondiale turismo Wtcc e quelle montate sulla supercar elettrica da noi impegnata nella più famosa gara in salita americana, la Pikes Peak International Hill Climb, condividono le stesse mescole», in gran parte responsabili dell’aderenza sull’asciutto e della tenuta sul bagnato, nonché della scorrevolezza che porta a ridurre i consumi. «E sono gli stessi compound impiegati nell’ultimo nato, il dB super E-spec, lo pneumatico Yokohama di serie più avanzato sotto l’aspetto dell’ecocompatibilità».
Accreditato di una resistenza al rotolamento inferiore del 20% agli omologhi prodotti della casa e fabbricato per quattro quinti senza materiali derivati dal petrolio, il dB super E-spec è stato finora destinato alle vetture ibride di Toyota e Honda, nonché ai loro prototipi elettrici.
La nuova copertura sfrutta un pacchetto di tecnologie inedite: «Il liner interno brevettato Airtex Advanced nettamente più leggero del convenzionale, capace di ovviare alle microporosità di carcassa e battistrada minimizzando le perdite d’aria, e soprattutto la mescola Super Nano Power, in cui alla gomma naturale viene aggiunto olio di buccia d’arancia (che la rende più flessibile facilitando il rilascio di calore), per un compromesso eccellente tra scorrevolezza e grip. Oggi il costo dell’E-spec risulta più elevato rispetto a un prodotto tradizionale di circa il 25%, ma le economie di scala ridurranno il gap». Il nuovo pneumatico è per il momento disponibile in sole tre misure; è previsto che salgano a 12 e allora la filiale italiana ne inizierà l’importazione. «Nel frattempo - aggiunge Galeazzi - sarà disponibile anche una nuova famiglia denominata Blue Earth, che arriverà in Europa nel 2011, capace di coprire tutte le misure più diffuse dai 14” ai 17”. Sarà un condensato delle tecnologie verdi utilizzate nell’E-spec, sebbene meno spinto sul fronte “verde”, ma a costi allineati alle gomme convenzionali». Peraltro, l’uso del nuovo liner interno in tecnologia Airtex Advanced è stato esteso anche agli altri prodotti di nuova gamma del produttore giapponese, tra i quali i modelli della serie Cdrive2.
«Pure l’attuale top di gamma, l’Advan Sport, ne beneficia: le gomme nelle misure 205/55 R16 e 225/45 R17 fornite alla Mercedes per la Classe C, prodotte su loro specifiche, pesano l’8% in meno. Ciò significa minori consumi di carburante, nonché minore usura delle pastiglie dei freni, e pure un maggiore comfort di marcia. A patto, ovviamente, di gonfiare le gomme in modo corretto e di curarne la manutenzione». Sia perché con le gomme sgonfie, come accade anche in bicicletta, il motore deve spingere di più, consumando di conseguenza, sia perché un controllo regolare evita la sorpresa che un rigonfiamento, magari causato da una pizzicata disinvolta al marciapiede, possa tradursi in uno scoppio quando l’auto procede carica e ad alta velocità.

«Non mi stanco di ripetere - sottolinea Galeazzi - i consigli, peraltro di buon senso, che vanno dalla sostituzione delle valvole a ogni cambio pneumatici all’inversione sugli assi ogni 7-8mila chilometri, dal montaggio di 4 pneumatici omogenei alla verifica delle sospensioni dopo 50mila chilometri e al controllo che siano omologati, nonché compatibili con quanto riporta il libretto di circolazione».

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