Viaggio tra Brescello, il paese di Don Camillo e Sabbioneta, gioiello del manierismo

Un «mondo piccolo» descritto da Giovannino Guareschi nei suoi libri. E' il piccolo mondo di Brescello il paese della bassa emiliana dove è stata ambientata e girata la saga cinematografica di Don Camillo e del suo eterno nemico-amico il sindaco Peppone. Uno spaccato dell'Italia rurale del Dopoguerra reso immortale non solo dalla penna del celebre scrittore ma anche da due grandi attori del calibro di Cervi e Fernandel. Brescello, 20 chilometri da Parma e 30 da Reggio Emilia, fa parte di quella fascia di piccoli comuni della bassa reggiana che si affacciano sulla riva destra del Po. Lungo il fiume, tra argini e pioppeti, s'incontrano confortevoli piste ciclabili mentre le attività legate alla navigazione fluviale si concentrano soprattutto a Boretto. Brescello è un autentico set all'aperto. In piazza la chiesa di don Camillo e il municipio. Tra le vie i simboli e ricordi di tante scene famose: la grande campana di bronzo che cade sulla testa di Peppone (in realtà di cartone pressato), il carro armato lasciato dagli americani, il Cristo «parlante» con cui Don Camillo si confidava, le statue bronzee del prete e del sindaco che si salutano da lontano. E ovviamente due musei dedicati. Ma Brescello è terra di gastronomia d'eccellenza: alla trattoria «La Bottega» (le cui pareti sono tappezzate con oltre 340 foto) da gustare gli gnocchi don Camillo, i bollliti e la spongata, dolce tipico dal sapore speziato (via Cavallotti 12, tel. 052268414.Costo di una cena tra i 20 e i 30 euro). Proposta weekend: un pernottamento in hotel tre stelle, tre pasti, degustazione prodotti tipici emiliani, navigazione sul Po: da 96 euro a persona in camera doppia. Info: Ufficio Turismo Comune di Brescello, tel 0522 482564 www.visitbrescello.it.
E a pochi chilometri di distanza un altro gioiello della provincia italiana: Sabbioneta, patrimonio universale dell' Unesco. Città a misura d'uomo voluta e fondata da Vespasiano Gonzaga, massima espressione del manierismo. Località che, per la ricchezza dei suoi monumenti, merita almeno un intero weekend. Assolutamente da vedere la chiesa dell'Incoronata, una delle poche a pianta ottagonale, il teatro, forse il primo in Europa nel suo genere, ed il Palazzo Ducale con le statue equestri dei Gonzaga. Ma l'Emilia è anche terra di Lambrusco, di tortelli di zucca e di molte altre delizie enogastronomiche. Anche sotto quest'aspetto c'è solo l'imbarazzo della scelta(www.sabbioneta.

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