Roma

La vita di coppia dalla A alla Z con Dario Cassini

A lezione sulla coppia dal professor Dario Cassini. Al settimo spettacolo in sette anni al Teatro dei Satiri, il fustigatore del gentil sesso («Tranne mia madre e mia sorella» e «Il profumo del maschio selvatico» sono due degli ultimi titoli del suo repertorio che rendono bene l’idea) in «Il triangolo nelle Bermuda» parte da un assunto numerico (in Italia esistono 8 milioni di single) per tentare di risolvere il problema dell’accoppiamento nell’epoca di Internet, chat e messengers. Nelle vesti di consulente sessuale eccolo dare consigli, rimproverare e stimolare al risultato un paziente-cavia (Mauro Pulvirenti) che non riesce a trovare l’anima gemella per inesperienza e timidezza. Diviso nei quattro tempi dell’amore (preparazione alla prima uscita, la cena al ristorante, l’approccio in auto e il saluto sotto al portone della conquista), lo spettacolo, scritto dallo stesso Cassini col regista Marco Terenzi, è un divertente, irriverente e attualissimo excursus nell’animo maschile e femminile nel quale il pubblico s’identifica e ride. Confidenze intime e voglia di lasciarsi andare, mantra e tantra («Ma come fa Sting a fare l’amore per 6 ore?»), calzini corti e donne allo specchio («Per una coppia felice non servono due adulti ma due bagni...»), memoria infallibile («Le donne si ricordano tutto, nel cervello hanno una scheda ram!») e terrorismo prematrimoniale, primi baci («Io vi porto fino a lì, poi all’ultimo ci pensa Muccino...»), prime volte e cuoricini spezzati disegnati sul vetro appannato della macchina («Sono indelebili!«) dalla vostra lei arrabbiata.
Fulminante, caustico e serrato, «Il triangolo nelle Bermuda» è un manuale di sopravvivenza amoroso che mette in mostra un Cassini in gran forma che si concede, nel corso delle due ore di spettacolo, riuscite divagazioni e stoccate su vecchie abitudini e nuove mode. Così c’è spazio anche per la rimpianta comitiva anni Ottanta e per l’irresistibile vendetta sul bello della scuola, per la variegata offerta culturale di oggi a Roma («Si può fare tutto, persino un corso di ceramica col fantasma di Ghost!») e per la nascita dei nuovi quartieri («L’Olgiata? Una palude bonificata a 35 chilometri da Roma»). Due ore di autentico divertimento che punta tutto sull’osservazione diretta della realtà e su tipologie e comportamenti più veri del vero.

Repliche fino al 28 gennaio.

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