Vita notturna: Eto'o e Ronaldinho spiati dal Barcellona
25 Ottobre 2010 - 16:49Una rivista spagnola rivela che la società catalana fece spiare i due giocatori oltre a Deco: scoprì che non rispettavano i codici di comportamento e li mandò via. Tutto ricorda il caso Vieri
Ora Bobo Vieri potrà consolarsi: non solo in Italia c'è l'abitudine di far pedinare i giocatori, quando esagerano con la vita notturna. Ci ha provato pure il Barcellona e le conseguenze si sono viste: via chi non rispettava le regole di comportamento. Nomi grossi: Deco, Ronaldinho ed Eto'o. Nell'autunno del 2008 la Giunta direttiva del Barcellona incaricò un'agenzia investigativa di controllare la vita privata del difensore Gerard Piquè, e di altri tre calciatori: Ronaldinho, Deco (sul conto dei due brasiliani circolavano varie voci) ed Eto'o.
Lo scrive, sia nell'edizione in edicola che su quella online, la rivista spagnola Interviù, precisando che i detective che ricevettero l'incarico dal presidente Joan Laporta furono quelli dell'agenzia Metodo. Su Piquè lavorarono a fondo, spiandolo 24 ore su 24 per una settimana. Ma sul suo conto, scrive la rivista, non emerse nulla di particolare: faceva decisamente vita da atleta. Dopo sette giorni i segugi dell'agenzia smisero di seguirlo, e passarono alla cassa del Barcellona: incassarono cinquemila euro.
Diverse furono su Ronaldinho, Deco ed Etòo, sorvegliati nei mesi conclusivi della stagione 2007-2008. I tre commisero più volte atti contrari al codice di disciplina del club, con frequenti uscite notturne. Non vennero seguiti con costanza ma su indicazioni del club. I riscontri furono puntuali. Quando Guardiola divenne l'allenatore del Barcellona, i due brasiliani vennero ceduti, su esplicita richiesta del tecnico, costretto, invece, a convivere per un anno con Etòo dal quale venne peraltro ripagato con gol decisivi per la conquista del titolo 2009 della Liga e della Champions League dello stesso anno.
In Italia Bobo Vieri venne fatto spiare dall'Inter, come sostiene l'ex calciatore in una denuncia che ha portato la vicenda in tribunale.