Vitoria Díez y Bustos de Molina

Nacque a Siviglia nel 1903, figlia unica di un modesto impiegato. Con grandi sacrifici i suoi la fecero studiare e nel 1923 Vitoria si diplomò maestra. Cominciò a insegnare nell'Istituzione Teresiana (associazione cattolica di professionisti della cultura e dell'educazione) fondata dal b. Pedro Povera Castroverde. Nel 1927 vinse un concorso ed ebbe la cattedra a Cheles, nell'Estremadura. Ma era troppo lontana e l'anno seguente riuscì a farsi avvicinare a Hornachuelos, tra Siviglia e Cordova. Nello stesso anno si consacrò privatamente nell'Istituzione Teresiana. Ma venne la Repubblica e, subito, l'ordine di distribuire libri anticlericali nelle scuole. Seguì quello di togliere i crocifissi dalle aule e il divieto dell'insegnamento religioso. Vitoria si rifece insegnando il catechismo in parrocchia e organizzando l'Azione Cattolica femminile. Due giorni dopo lo scoppio della guerra civile la chiesa di Hornachuelos venne assaltata dai miliziani e il parroco arrestato. Una casa locale era stata espropriata e trasformata in carcere. Qui era stato portato il prete e qui, qualche giorno dopo, fu portata anche Vitoria. Si ritrovò in numerosa compagnia di cattolici. Di notte li tirarono fuori legati due a due e li portarono fuori città, in una miniera. Lì accanto c'era una specie di rimessa dove, uno alla volta, vennero introdotti.

Qui si svolgeva il giudizio del tribunale rivoluzionario improvvisato, le cui sentenze erano tutte uguali: il giudicato veniva condotto sull'orlo del pozzo minerario e fucilato, così vi cadeva dentro. Gli ammazzati furono diciotto.

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