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Riconsegna il figlio adottivo: complesso gestire la sua disabilità

Adotta un bambino ma scopre la sua disabilità solo dopo molti mesi per questo una madre single, nonostante cure e riabilitazione, è costretta a coinvolgere i servizi sociali e a riconsegnare il figlio

Riconsegna il figlio adottivo: complesso gestire la sua disabilità

Fotografa di professione e concentrata sulla sua carriera per molti anni Claire Patterson non ha avuto tempo per niente che non fosse lavoro e gli impegni collaterali. Per questo motivo, giunta intorno ai 30 anni senza aver conosciuto l'uomo della sua vita, la donna ha inziato ad avvertire il feroce scorrere del tempo scandito dal suo orologio biologico. La necessità di diventare madre si è fatta più forte e tangibile, per questo Claire ha deciso di intraprendere il percorso legato alle adozioni. La donna inglese dopo un lungo tragitto si è imbattuta nel video di un bambino con una serie di disabilità, situazione piuttosto complessa da gestire se si è una madre single. Il piccolo dallo sguardo tenero era stato descritto come completamente sano, con solo una piccola balbuzie e quindi pronto per l'adozione.

Nonostante fosse consapevole della presenza di qualche piccolo ritardo legato allo sviluppo, l'incontro tra Claire Patterson e il piccolo è stato molto emozionante e speciale. L'arrivo a casa del bambino si è presentato due settimane dopo l'unico incontro, ovvero una conoscenza fugace tra i due. Fino ad allora la fotografa aveva potuto osservare e conoscere il piccolo solo attraverso alcune fotografie e un video. L'impatto inziale ha mostrato un ritardo nei movimenti, quindi una forma particolare del capo che appariva leggermente più piatta sul retro. Ma la donna, ormai 40enne, non ha dato retta ai campanelli di allarme e le problematiche legate alla disabilità infantile sono emerse una dopo l'altra. Il piccolo non poteva girarsi, quindi parlare e non possedeva un tono muscolare adeguato.

Nei due anni di convivenza il figlio è stato seguito accuratamente da medici e logopedisti, ma l'unica parola pronunciata è stata solo mamma. Le sue condizioni fisiche sono velocemente peggiorante volgendo verso 36 crisi epilettiche giornaliere, sintomi di una patologia molto più grande e presente fin dalla nascita. Dopo una serie di controlli è emerso che il bambino era nato con una serie di gravi disabilità e danni neurologici, naturali o giunti successivamente. A questo si sono aggiunte crisi respitarie e anche il coma. Dalla gioia inziale Claire è passata all'incubo, all'allerta costante, pronta a scattare verso l'ospedale in presenza di qualche crisi non controllabile. Dopo un percorso così difficile è stata costretta a coinvolgere i servizi sociali e, concordando anche con i medici, a consegnare il bambino a un centro specializzato. Nonostante gli operatori sociali convenissero con la sua scelta, è nata una disputa legale che Claire è decisa a vincere in funzione di una nuova e fututa adozione.

L'amore provato per il figlio è stato immenso e profondo, ma la difficoltà a gestire da sola le patologie non preventivate ha avuto la meglio sulla sua costanza. È stata una decisione sofferta e straziante, come sostiene la stessa fotografa, per questo ha deciso di aprire un sito web dal nome Adoption Disruption UK per fornire supporto nei confronti di adozioni simili.

Il piccolo ora vive in un ambiente sereno dove riceve cure e assistenza da 4 persone specializzate, Claire Patterson invece spera di poter adottare presto un nuovo figlio tra i 3 e i 6 anni di età.

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