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Torna il festival del pene in Giappone

Ritorna a Kawasaki, in Giappone, la festa del pene durante un festival dalle lontane origini ma ben saldo anche nel terzo millennio, che richiama devoti e curiosi da ogni parte della nazione

Torna il festival del pene in Giappone

A Kawasaki, in Giappone, la prima domenica di aprile si festeggia la ricorrenza del Kanamara Matsuri che tradotto sta per Pene di Acciaio.

Con questa manifestazione si vuole ricordare una leggenda cittadina che risale al ‘600, durante il periodo Tokugawa, che prese il nome dalla potente famiglia che amministrò il potere politico e militare nel paese. Il mito narra di un demone dai denti affilati che maledisse una fanciulla per averlo rifiutato e che, per vendicarsi, si nascose all’interno della sua vagina affinchè ella non concedesse ad altri quello che a lui era stato osato negare. Quando la fanciulla si sposò infatti, il marito, durante la prima notte di nozze, subì la castrazione così come accadde al secondo sposo della sfortunata prescelta. Fu allora che gli abitanti del villaggio escogitarono uno stratagemma e un fabbro costruì un gigantesco fallo di acciaio sul quale lo spirito maligno si spezzò i denti e con essi la maledizione.

Dunque, per ricordare “il Maestro dei Fabbri” e la vittoria sul maligno, venne edificato un piccolo tempio scintoista, il Wakamiya Hachimangu, nel quale viene conservato il famoso pene; si crede che il sacro luogo fornisca benedizioni di prosperità imprenditoriale, per la fertilità, matrimonio e per l’armonia coniugale. Il festival come è conosciuto oggi nasce negli anni settanta e, all’epoca, era frequentato quasi esclusivamente dalle prostitute che chiedevano protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili.

Oggi la festa del tempio è diventata famosa in tutto il mondo proprio per l’estensione della grazia e perché buona parte del ricavato raccolto durante i festeggiamenti viene devoluto per sostenere la lotta contro l’AIDS. Centinaia di uomini e donne si riversano per le strade portando a spalla monumentali sculture di peni tra canti e balli festeggiando ma anche esorcizzando la paura del fallimento o di una malattia. Sempre più turisti accorrono nei giorni in cui si svolge la cerimonia, anche per acquistare i gadget pittoreschi: falli di ogni forma e colore, dimensione e misura e realizzati nei più svariati materiali.

Le persone vengono a pregare per essere protette dagli dei e dalla fortuna, ha dichiarato a AFP, agenzia di stampa francese, un sacerdote del santuario, perché il festival è intriso di passato ma ha ancora un compito importante da svolgere nella società moderna”.

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