Matteo Sacchi
 William Shakespeare era un criptocattolico?
 Pare di sì almeno secondo The Indipendent che riferisce l'autorevole parere di Andrew Heaton, il  vicerettore del Venerable English College, un seminario romano per la formazione dei sacerdoti  per la diocesi di Inghilterra e Galles. Heaton avrebbe scoperto un antico testo in cui tra i  visitatori del seminario, nel cinquecento, compaiono diversi pseudonimi riferibili a  Shakespeare. Questo proverebbe che il bardo di Stratford trascorse alcuni anni in Italia,  compiendo un pellegrinaggio. Il libro, che copre gli anni ottanta del cinquecento riporterebbe  tre nomi palesemente fittizi: «Arthurus Stradfordus Wigomniensis», «Gulielmus Clerkue  Strafordiensis» «Shfordus Cestriensis». Secondo il vicerettore il primo nome si può decifrare  come «(Il Compatriota) del (re) Arturo da Stratford (nella diocesi) di Worcester», mentre il  secondo semplicemente «Guglielmo (William) l'Amanuense di Stratford». La terza citazione datata  1587 sarebbe la più chiara. Secondo Heaton può significare «Sh(akespeare di Strat)ford (nella  diocesi di) Chester». L'utilizzo di anagrammi e pseudonimi non deve stupire dato il fatto che la  religione cattolica era ufficialmente vietata in Inghilterra. E visto che della vita di  Shakespeare in quegli anni si sa ben poco se non che sparì da Stratford, la sua città natale,  nel 1585 per ricomparire sette anni dopo, nel 1592 a Londra, dove cominciò la sua carriera di  drammaturgo ogni ipotesi appare plausibile. «Ci sono diversi anni della sua vita di cui non si  conosce niente», ha spiegato Heaton, secondo il quale il drammaturgo in quel periodo fu a Roma  come cattolico clandestino. Il libro è conservato nell'archivio del seminario e le iscrizioni  con i nomi che sembrano richiamare l'autore dell'Amleto sono stati riprodotti per allestire  nella mostra sulle origini e lo sviluppo del cattolicesimo in Inghilterra chiamata «Non Angli  sed Angeli». L'esposizione documenta i viaggi segreti a Roma di molti cattolici inglesi e quelli  che fecero da Roma all'Inghilterra i gesuiti «per difendere la loro fede, nonostante le minacce  di arresti, torture e martirio». Del resto in un recente saggio anche la biografa tedesca di  Shakespeare, Hildegard Hammerschmidt-Hummel, ha ipotizzato che il drammaturgo fosse cattolico e  la sua religione aiuterebbe a capire meglio la sua vita e le sue opere. Secondo la biografa i  genitori gli amici e i maestri di Shakespeare erano tutti cattolici e tra loro c'era il conte di  Southampton, che nascose diversi sacerdoti cattolici sia nella residenza di Titichfield Abbey  che in quella di Londra.
William Shakespeare un criptocattolico? Forse sì
Un antico documento proverebbe che «il bardo» avrebbe fatto tre pellegrinaggi clandestini a Roma durante la sua giovinezza
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