Urbanistica, Milano ferma al palo mentre all'estero si progetta il futuro

Milano nella morsa delle inchieste mentre all'estero si sogna in grande

Urbanistica, Milano ferma al palo mentre all'estero si progetta il futuro
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Milano stretta nella morsa delle inchieste della Procura, con 150 progetti «congelati» e il rischio, come paventato dal sindaco Beppe Sala martedì, di bloccare la riqualificazione di piazzale Loreto, e l'attesa per la norma cosiddetta «salva Milano» sfilata, su indicazione del presidente della Repubblica Mattarella, dal decreto «Salva casa» approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì, che seguirà un suo iter parlamentare. Alcuni funzionari degli uffici dell'edilizia sono indagati, altri si rifiutano di firmare le pratiche, Milano rischia di perdere intanto oneri di urbanizzazione e soprattutto investitori, mentre nel resto d'Europa si sogna in grande. «Milano va aiutata, perché questa stasi immobiliare ci porta in primis a una riduzione consistente degli oneri di urbanizzazione», ha spiegato il sindaco.

Il problema in alcuni casi è la mancanza di strategia e visione: «Le città sono un'infrastruttura strategica per il futuro, è importante che lo diventino anche a livello di governo, che deve avere una visione precisa perchè questa determina gli obiettivi e, quindi, le regole- sostiene Manfredi Catella, Ceo e founder di Coima al Festival dell'Economia di Trento -. Il discorso deve essere trattato prima a livello alto, che non vuol dire astratto, va affrontato in termini di direzione». Anche in Italia «si sta parlando di regole, per esempio il decreto sulla casa e dei problemi di interpretazione normativa di Milano, ma si parla di temi contingenti, non di strategia e di che regole vogliamo» conclude Catella.

Nel frattempo l'Europa va avanti con progetti utopici, dirompenti, di rottura, ma concreti che le città più coraggiose hanno deciso di realizzare. Se ne parlerà giovedì a Step, a due passi dalla Fondazione Prada, dove Stratosferica porta Utopian Hours, il festival internazionale di riferimento in Europa sui temi dell'innovazione urbana e del «city making». Da un ponte distrutto che verrà ricostruito diventando un parco lineare sopraelevato a Washington DC (11th Street Bridge Park), a Telliskivi Creative City, ex deposito ferroviario a Tallinn trasformato in quartiere creativo e culturale, dall' Old Vinyl Factory a Londra al Nottingham Science Park fino al Women & Children's Center di Shenzhen, il festival ci porta in giro per il mondo alla scoperta di interventi che hanno saputo rivitalizzare le città. «Milano è la città stratosferica per definizione. Una metropoli tascabile capace di reinventarsi e di stupire tenendo un equilibrio sempre instabile tra locale e globale, tra mercato e produzione. Un luogo e una comunità - spiega Giacomo Biraghi, presidente di Stratosferica - che merita di confrontarsi in modo aperto con le eccellenze da tutto il mondo». «Dopo centinaia di migliaia di anni di evoluzione abbiamo scelto le città come il luogo in cui vivere, siamo diventati una specie urbana. Utopia non significa fuga dalla realtà - sostiene Luca Ballarini, direttore di Stratosferica - ma al contrario capire come creare dei luoghi migliori, uno dopo l'altro, con consapevolezza e coinvolgimento collettivo».

La sfida dell'abitare, l'impatto

sociale dei grandi progetti di trasformazione urbana, finanza e sviluppatori immobiliari a confronto animeranno le tre tavole rotonde su Milano. Un dialogo a più voci per immaginare il futuro di una città sempre più esclusiva.

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