Dopo l'amaro la lettera al miele di Zhang: "Difficile dire addio a chi si ama davvero"

Oggi l'ultima dei nerazzurri in casa del Verona già salvo Per Inzaghi ricordi al veleno e spazio alle seconde linee

Dopo l'amaro la lettera al miele di Zhang: "Difficile dire addio a chi si ama davvero"
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Milano Ormai siamo al sabato di Zhang, un'altra vigilia segnata dalle parole del presidente (nella forma), non più del padrone (nei fatti). La scorsa settimana, la lettera di resa: con le vaghe accuse a Oaktree e il rischio di instabilità per l'Inter. Stavolta l'abbraccio al mondo nerazzurro, i ringraziamenti per tutti, nessuna spiegazione e ancora un monito per chi sostituisce la sua famiglia alla guida del club. Sostanzialmente, il discorso d'addio alla vigilia dell'ultimo atto della stagione. Trasferta di Verona, passerella doppia per due squadre che in tempi e modi differenti hanno centrato l'obiettivo. Potrebbe anche uscirne una partita divertente, ma di certo meno emozionante della sfida di andata, disputata il giorno dell'Epifania e vinta in volata dall'Inter con coda carica di veleno. Per Inzaghi, la sliding door verso lo scudetto. Stasera, ampio spazio alle seconde linee. Zhang non parla, ma scrive. E sceglie Instagram per rompere il silenzio di una settimana lunghissima. «Cari interisti gli addii non sono mai facili, soprattutto quando devi salutare qualcuno che ami». Parole che colgono nel segno, il lungo post è sommerso dai commenti positivi. Del resto, negli ultimi tempi, e con le ultime vittorie, Zhang ha riconquistato molta simpatia fra i tifosi. Il presidente confessa che non aveva mai visto una partita prima di entrare a San Siro e poi parla di una passione cresciuta da un anno all'altro. Forse il gruppo che fa capo a padre, era entrato nell'Inter per fare business, di sicuro a Zhang jr il giocattolo nerazzurro è piaciuto, al punto da innamorarsi del ruolo. In 8 anni, il gruppo Suning ha speso quasi 900 milioni per l'Inter, resta da capire quanti ne recupererà dal contenzioso con Oaktree, se sarà contenzioso. Di certo, la valutazione del club per stabilire il saldo da stornare ai cinesi non sarà semplice. Nel suo saluto, Zhang ovviamente non ne parla, come non parla di nulla che possa spiegare ciò che è successo. Ringrazia tutti, ricorda le vittorie una per una, annuncia che prima o poi tornerà a San Siro, «non vedo l'ora di unirmi a voi sugli spalti, a cantare per la nostra Inter, magari dalla Curva Nord». E poi si rivolge ai nuovi padroni, senza citarli: «A coloro che porteranno avanti questa Società, vi prego di amarla, di proteggere la sua gente e, soprattutto, di rispettare il suo valore fondamentale».

Oltre, la fine della stagione, l'inizio della nuova era.

Non prima di metà giugno l'assemblea, più lunga l'attesa per i rinnovi dei contratti. E anche se oggi Marotta dirà che non ci sono problemi, a nessuno, all'Inter e a Oaktree, sono piaciute le ultime parole del procuratore di Lautaro.

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