Aprirà in fiera il Salone del gusto: CityLife prende per la gola la città

Novità in arrivo per il progetto del Palazzo delle Scintille: un centro di enogastronomia accanto al Museo del bambino

Non solo grattacieli, residenze di lusso e grandi griffe, a CityLife ci sarà posto anche per la campagna. Il meglio della cultura agricola a filiera controllata, ma a prezzi sostenibili. «Recuperare il rapporto di un tempo tra spazi urbani e campagna renderà le nostre città più vivibili, belle, sostenibili, che si approvvigionano da un’agricoltura di prossimità». Parola di Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, ambrogino d’oro 2009 e membro del comitato scientifico di Expo 2015. Nel padiglione 3, unico superstite della Fiera Campionaria, che ospitò nel 1920 l’Esposizione universale, sarà ospitato il Muba e un centro della gastronomia sostenibile. Il progetto per il Palazzo, che ospitò gloriose edizioni della Sei giorni ciclistica, è stato in parte modificato con la variante urbanistica: non sarà più interamente dedicato al Muba ma solo in parte. Il Muba, il Museo del bambino, nasce dall’esigenza, particolarmente sentita tra i milanesi, di dare spazi e opportunità a bambini e ragazzi. Con i suoi 15mila mq di spazi, per dimensioni e caratteristiche costituirà il più grande centro culturale per bambini d’Europa, dedicato ad attività, formazione, mostre temporanee, laboratori. Non solo, nel Palazzo delle Scintille troveranno posto anche una biblioteca, una scuola dell’infazia e un nido.
Accanto al Muba - ecco la novità - dovrebbe vedere la luce un’altro centro ricreativo, dedicato al palato. Uno spazio dove l’alimentazione sana, biologica e sostenibile è protagonista, uno store dove poter acquistare i prodotti di contadini selezionati dai presidi Slow food, ma anche carni e pesci di origine controllata, olii e vini che raccontano un nuovo modo di coltivare e produrre. Attenzione a non banalizzare: non si tratta di un semplice mercato. Quello che il Comune d’accordo con CityLife ha intenzione di fare è dare vita a un centro dove si diffonda la cultura dei prodotti regionali e delle eccellenze dell’enogastronomia italiana. Insomma un paradiso per il palato, dove poter assaggiare prelibatezze di stagione e degustare i migliori vini e liquori nostrani. Un forno, magari a legna, che produca pane fresco 24 ore su 24 e magari un distributore di latte crudo, ristoranti tematici, pasticcerie raffinate. Non solo gola, però, l’obiettivo è anche quello di fare cultura ospitando presentazioni di libri, corsi di cucina, incontri con i grandi chef, lezioni sulle tecniche di produzione e di allevamento, workshop e laboratorio.
Una volta definiti i requisiti dello spazio, verrà aperto un bando di gara. Duplice l’obiettivo: far vivere il quartiere anche la sera, grazie appunto a un centro capace di vivere anche la notte con i suoi ristoranti, negozi, spazi culturali e commerciali, contribuire a mantenere la struttura e l’edificio storico.
Lo spazio delle eccellenze gastronomiche rappresenta anche un gustoso aperitivo in vista di Expo, dedicato al tema «Nutrire il pianeta, energia per la vita». «All’Expo 2015 i visitatori dovranno venire per nutrirsi di queste idee, per conoscere un nuovo umanesimo e confrontarsi con diverse culture - spiegava qualche tempo fa Petrini -. Chi vuole la grandiosità, la potenza vada a Shanghai, una fiera di stampo e concezione addirittura ottocentesco.

Noi a Milano non voglimao il grande, ma il bello perché “nutre lo spirito solo chò che lo rallegra”. Lo diceva Sant’Agostino grande amatore di Milano. E noi ci rallegriamo con la bellezza del paesaggio, che è anche una città in armonia con l’ambiente circostante».

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