Ciak, si riparte in Fabbrica del Vapore

Il Ciak è salvo. Non è notizia nuova che lo storico teatro meneghino ha trovato casa alla Fabbrica del Vapore, come non sono nuove le polemiche sulla sede. Ma, finalmente, il nastro rosso si taglia. Il giorno dell’ultima rappresentazione in via Sangallo, ieri per l’appunto, apre le porte alla nuova sede di via Procaccini. E, questa volta, nonostante si tratti di un teatro privato, bisogna ringraziare il Comune, o meglio, l’assessore Giovanni Terzi che ha offerto un tendone nel piazzale della Fabbrica del Vapore al patron Giammario Longoni. «Sapeva che eravamo in gravi difficoltà - conferma il presidente di Officine Smeraldo - e ci ha dato la possibilità di affittare la struttura». Già, destino di molti teatri quello di navigare in cattive acque. Ma per il Ciak la situazione stava ormai precipitando. «Da dieci anni stiamo combattendo con i nostri conti - continua Longoni -. Non era più sostenibile l'affitto, impossibile l’acquisto della sede storica, era necessario trovare una soluzione per salvare il teatro». Detto fatto in poco più di un mese, e non senza difficoltà, viene costruita la tensostruttura che, almeno per una stagione, ma «probabilmente per due-tre anni» - si sbilancia l’assessore Terzi- ospiterà il cartellone del Ciak. Un grande foyer, con bar sempre aperto, ospiterà anche mostre e iniziative culturali e sociali. Più grande anche il palco, secondo per dimensioni a quello degli Arcimboldi, così come le gradinate e la platea, pronte ad accogliere fino a 2500 persone, ma per il momento allestite per circa 1200. Per il resto si attende la prima di venerdì perché, per il momento, il cantiere è ancora aperto. «Stanotte, dopo lo spettacolo - dice Longoni - recuperiamo le poltrone del vecchio Ciak per metterle nella nuova sala». Nota nostalgica a parte, la difficoltà esiste. «Paghiamo al Comune il doppio del vecchio affitto di via Sangallo - continua -. D’altra parte è l’unica strada per non far morire il nostro teatro». Se si considera che anche lo Smeraldo, da quando sono iniziati i lavori, è sotto del 35%, l’appello «cercasi sponsor disperatamente» è doveroso.

Ma dopo questi possibili tre anni alla Fabbrica del Vapore? La risposta arriva dal presidente della Triennale Davide Rampello. Il progetto finale sembra voler radicare il Ciak nel grande insediamento della Bovisa insieme alla Triennale, la nuova Brera e il Conservatorio.

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