Falsi contratti d'affitto ai clandestini per avere il permesso di soggiorno

L'uomo arrestato dalle fornze dell'ordine era conosciuto da tutti come il "padrone dei neri"

Falsi contratti d'affitto ai clandestini per avere il permesso di soggiorno

Mediante falsi contratti di affitto procurava un alloggio agli extracomunitari in modo da poter poi chiedere il rilascio del permesso di soggiorno. Sono le accuse nei confronti di un incensurato di 66 anni, residente a Carovigno, comune in provincia di Brindisi, che è stato arrestato stamane da agenti dell'ufficio immigrazione della Questura.

Le ipotesi di reato sono di favoreggiamento alla permanenza sul territorio italiano di numerosi stranieri e falso in atto pubblico. L'uomo avrebbe consentito che gli stessi immigrati, utilizzando i falsi contratti di locazione, traessero in inganno la pubblica amministrazione nel rilascio dei titoli di soggiorno.

Secondo quanto accertato, da verifiche incrociate e sopralluoghi nelle abitazioni, il modo di operare era ben collaudato. I contratti di locazione venivano redatti con uso del copia e incolla o dello scanner, riproducendo contratti di affitto con gli stessi indirizzi e gli estremi catastali di immobili che, a volte, erano corrispondenti a quelli realmente registrati presso il servizio catastale oppure totalmente inesistenti riferiti a diverse abitazioni per lo più dislocate nel comune di Carovigno ma anche in altri centri limitrofi.

È emerso che il 66enne, nonostante non risultasse intestatario di alcun immobile, aveva registrato effettivamente presso l'Agenzia delle entrate di Ostuni diversi contratti di affitto, utilizzando generalità, dati e documenti di terze persone perfino defunte da tempo oppure di persone che non sono proprietarie di case delle quali erano stati utilizzati, a loro insaputa, i documenti personali.

In molte occasioni sono stati usati documenti contraffatti anche in maniera grossolana, addirittura esibendo per la registrazione del contratto una carta di identità in cui vi erano riportate le generalità di un anziano italiano e la foto corrispondente ad un giovane di colore.

Sono state accertate anche false assunzioni di domestici all'Inps che terminavano non appena gli stranieri ritiravano il permesso di soggiorno. Il 66enne, come riferito dalle persone ascoltate durante l'attività investigativa, veniva definito "il padrone dei neri".

L'uomo contattava gli stranieri vicino ai centri di accoglienza, soprattutto nell'agro di Carovigno, chiedendo di cosa avessero bisogno e gli forniva contratti di affitto falsi o altri documenti facendosi pagare anticipatamente da 100 a 800 euro. Gli stranieri, spesso, non sapevano neanche dove si trovavano le abitazioni, né conoscevano il vero nome della persona che si presentava sempre con nomi o soprannomi diversi. Tutti però avevano il suo numero di cellulare e lo descrivevano in maniera precisa e univoca per le sue caratteristiche fisiche.

Gli immigrati, per regolarizzare la loro presenza in Italia, erano costretti a pagare somme ingenti all'uomo mentre dai saltuari lavori nei campi ricavavano cifre esigue. In pratica veniva sfruttato il loro stato di necessità.

Nella sua abitazione e in quella di un altro uomo, titolare di una agenzia immobiliare, la cui posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria, sono state effettuate delle perquisizioni e sequestrato materiale che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti investigativi

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