Il maresciallo e Marisa, corteggiamento d'altri tempi Il ricordo

Ricordare! I giorni passano per me quasi tutti uguali. Riesco a riempirli tante volte facendo ricorso ai ricordi. Ricordi verso la persona che ci ha lasciato per tutto ciò che è stato nella vita di ognuno di noi.
Così il 2 ottobre del 1962, nella nuova sede di servizio dove ero stato trasferito, quando nel pomeriggio mi recai dal sarto per dare un ritocco alla mia divisa. All'interno della sala incontrai colei che sarebbe diventata la compagna della mia vita per cinquant'anni.
Rimasi profondamente colpito, non ricordo se dissi qualcosa, non ricordo quale fu il mio atteggiamento nei suoi confronti. Ero stupito dal suo sguardo, rimasi incantato dalla sua personalità. Lasciò poco dopo la sartoria con la sua amica, non ci fu modo di essere presentati. Dopo essersi allontanata, chiesi al sarto ogni notizia riguardante la stessa. Mi rispose che aveva qualche corteggiatore, risposi che mi sarei messo in fila.
Così feci. Effettuai un corteggiamento molto serrato, compatibilmente con il tempo che il servizio mi dava a disposizione. Bisognava in questo tenere in conto del regolamento, della libera uscita e tanti fattori restrittivi che lo stesso imponeva.
Nei pochi momenti che avevo per incontrare Marisa facevo presente alla stessa che avrei voluto dedicarle più tempo ma mi era difficile perché vincolato dalle norme del regolamento.
Capiva tutto ciò e di momenti con cui potevamo stare insieme erano quelli di riuscire ad andare a Chiavari per assistere qualche film.
Era il 1962, sale cinematografiche abbondavano, c'era solo la difficoltà della scelta. Così un pomeriggio di un giorno qualunque della settimana del mese di dicembre ci recammo a Chiavari con la sua autovettura: una giardinetta. Guidava lei, aveva conseguito l'esame per la patente. Suo padre e suo fratello erano titolari di una nascente impresa di autotrasporti per cui anche per Marisa era necessario sapere condurre un automezzo.
Giunti a Chiavari ci recammo al cinema Cantero, dove era in programma il film «Cleopatra» con Elizabeth Taylor e Richard Burton. All'ingresso vi era ressa, entrati in sala riuscimmo a trovare due posti liberi. Una volta accomodati e mentre le prime scene del film scorrevano con la sala resa buia, le avvicinai la mia mano stringendola alla sua. Fu un momento particolare. Tenemmo le stesse strette per tutta la durata del film.

Penso che in tutto quel tempo le mani abbiano trasmesso a noi stessi tutto quel bene che ci ha accompagnato per tutta la vita, così come è adesso, anche se Marisa non c'è più.
ispiratore dei racconti di Mario Soldati

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