Lauretta, "orsa ambasciatrice". Addio al simbolo d'Abruzzo

Salvata da cucciola 26 anni fa, era diventata mascotte del Centro visite. E insegnava a non avere mai paura

Lauretta, "orsa ambasciatrice". Addio al simbolo d'Abruzzo

Se come scriveva Hemingway «sparare a un orso è come sparare a un fratello», si capisce perché da qualche giorno il Parco Nazionale d'Abruzzo viva in lutto, come se fosse morta una sorella, o almeno una cara zia. Perché Lauretta - perfetto nome da cara zia - non solo era uno splendido esemplare di plantigrado, ma anche il simbolo del Centro Visite di Pescasseroli. E la protagonista di una storia commovente, che potrebbe finire diretta in un film Disney.

Il triste annuncio, come il gergo funebre impone per gli umani e perché no anche per lei, è stato dato sulla pagina Facebook del Parco, il secondo istituito in Italia dopo quello del Gran Paradiso. Lauretta, splendido esemplare di orso marsicano (quello per intenderci che se ne sta seduto pacifico nello stemma del Parco), era stata trovata nel 1993 da una comitiva di escursionisti tedeschi. Era in fin di vita, denutrita, acciaccata. Pesava solamente 3 kg. I veterinari l'hanno soccorsa, nutrita e coccolata e infine l'hanno adottata come «ambasciatrice della propria specie per migliaia di turisti e visitatori».

Purtroppo ad agosto l'orsa aveva iniziato ad avere problemi, tanto da essere portata alla clinica veterinaria Monte Verde di Roma. Non riusciva più ad alzarsi sulle quattro zampe e dunque a muoversi, a causa di una serie di danni vertebrali inoperabili. Una malattia degenerativa che ha portato progressivamente alla perdita di sensibilità degli arti posteriori, fino a quando, domenica scorsa, Lauretta non ce l'ha più fatta.

L'orso marsicano (Ursus arctos marsicanus) è una specie a rischio ed è da sempre l'animale iconico dell'Appennino centrale. La popolazione del Parco - che negli anni Ottanta superava le 80 unità - si è gradualmente ridotta fino alle attuali 50, ma l'opera di ripopolamento sta dando ottimi frutti e nel 2018 sono 11 i cuccioli che hanno visto la luce.

In questo, fondamentale è sempre l'attività didattica di chi lavora nel Parco e organizza visite e corsi per imparare a conoscere questo splendido, nobile animale, come «Vivere con l'orso» e «Impariamo insieme a conoscere l'orso bruno». La conoscenza porta a non avere paura e ad una convivenza più pacifica con un animale che - per natura - può essere pericoloso.

Perciò Lauretta, che per ventisei anni è stata osservata e fotografata da turisti, scolaresche e appassionati, è stata davvero un'ambasciatrice della sua specie, come Yoga e Sandrino prima di lei. E per questo da oggi il Parco Nazionale d'Abruzzo è un po' più triste.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica