Alla fine dalla messa, sul sagrato della chiesa in corso di Porta Romana tutti i ragazzi si annidano intorno a lei, Elena Albano, e la piccola, coriacea donna cerca di consolarli come può. Dal 1990 è docente del centro studi coreografici del teatro Carcano, dove insegna tecnica Graham, visti i suoi studi a New York e Messico e l'esperienza con la danza di Martha Graham. Inoltre è docente di composizione coreografica, repertorio Graham, anatomia, chinesiologia e scienza dell'alimentazione applicata alla danza, visto che è anche laureata in Medicina. Elena Albano conosceva Micaela Masella per ovvie ragioni professionali. «Non posso dire che eravamo amiche, ma ci frequentavamo. Era una donna dal carattere molto forte, ma come succede a tutte queste donne, la forza celava non poche fragilità, di cui forse solo adesso tutti noi ci rendiamo conto».
Dal ritratto che ne fa Elena emerge una Micaela che si fidava solo di se stessa, che contava sulle proprie forze «forse anche troppo» annota la coreografa, perché così la rigida educazione delle quarantenni vuole.
«Micaela aveva deciso. La sua vita era con il nuovo compagno, Salvo, con cui aveva fatto molti progetti per il futuro che la rendevano felice, perché guardava sempre al domani. Nel contempo, però, era consapevole di non poter troncare in poco tempo un matrimonio che le aveva dato due figlie, sul quale aveva investito molto e che era indubbiamente stato una cosa importante nella sua vita. Diciamo che cercava di accompagnare quella relazione verso un distacco dolce, indolore per tutti, come altre donne cercano di fare quando devono affrontare una fase affettiva di passaggio». Anche Elena Albano ha un carattere spiccato, ma dolce, protettivo, sembra quasi la madre di tutti questi giovani che non smettono di piangere e che hanno portato sotto il braccio verso l'altare molti mazzi di rose bianche. Loro, i ragazzi, pur sollecitati, non vogliono dire una parola su Micaela Masella.
Quindi pensa che l'esplosione non sia stata un incidente? «Mi sembra che si stiano raccogliendo molti indizi in questo caso, e che gli indizi siano prove. Ogni giorno che passa, man mano che si accumulano, il cuore si appesantisce sempre di più e la verità sta assumendo il suo colore».
Una donna sorridente, libera, innamorata della vita, forse anche sola nella sua incompresa libertà: questo volto ha oggi Micaela Masella, che in abito rosso, alle spalle il mare, sorride fuori dalla basilica in una grande foto in cornice d'argento, non sapendo ancora se la sua morte possa essere definita femminicidio.eg
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