Lombardia, è boom di armi: +7% in soli due anni

Secondo i dati del Viminale, i lombardi vogliono sempre più armi: dal 2014 continuano a crescere le richieste di licenze, in controtendenza rispetto al resto d'Italia

Lombardia, è boom di armi: +7% in soli due anni

I lombardi alla prima crociata era il titolo della quarta opera di Giuseppe Verdi. Nel 2017, anche senza bisogno di crociate, i lombardi scelgono comunque di armarsi. A confermarlo è la relazione sul numero di licenze rilasciate nella Regione più popolosa d'Italia (quasi il doppio della seconda, il Lazio).

Secondo i numeri del ministero dell'Interno visionati dal Corriere della Sera, i permessi per sparare sono in continuo aumento in Lombardia. Dal 2014 al 2016 l'aumento di licenze concesse è del 7% con una crescita in termine assoluta di 6mila licenze in più dal 2015 al 2016, mentre il questore di Milano Marcello Cardona conferma che anche il totale dei dinieghi è schizzato dai 271 del 2016 ai 606 del 2016.

Fra le province più "armate" Brescia, con 50mila licenze, e Milano, con poco meno di 35mila licenze. Seguono Bergamo (21mila), Varese (13mila) e Lodi (12mila), dove però c'è la più alta percentuale di armi: oltre cinque licenze ogni cento abitanti. Un dato che sorprende e che è in controtendenza rispetto alla media nazionale, dove invece le licenze sono scese di 32mila dal 2015 al 2016.

"Da quando sono arrivato a Milano - spiega Cardona - non ho fatto altro

che firmare dinieghi". Ma a preoccupare più di tutto è il commercio di armi fra privati che, seppur esiguo in termini numerici, rappresenta comunque un pericolo per i controlli inefficaci e insufficienti.

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