Fronte interno e siriano: la guerra di Putin all'Isis

Almeno 14 jihadisti uccisi dalle forze russe nel Caucaso. Proseguono i bombardamenti in Siria: colpiti 472 obiettivi terroristici

Fronte interno e siriano: la guerra di Putin all'Isis

Continua la guerra della Russia contro i terroristi dello Stato islamico. Una guerra che si combatte sia sul fronte interno che su quello siriano. Secondo quanto riporta l’agenzia stampa Itar Tass, uomini de Servizio Federale di Sicurezza e del ministero degli Interni hanno affrontato almeno 14 jihadisti legati all'Isis in un operazione vicino a Nalchik, capitale della repubblica di Kabardino-Balkaria nel Caucaso.

"Erano tutti membri di una formazione di banditi che aveva giurato lealtà allo Stato Islamico", si legge in una dichiarazione dell’agenzia antiterrorismo russa, citata dall’agenzia.

Nel frattempo, prosegue pure la campagna di bombardamenti in Siria: gli aerei dell’aviazione militare russa negli ultimi due giorni hanno effettuato 141 voli, attaccando 472 obiettivi terroristici. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato da Ria Novosti. Gli attacchi si sono concentrati nelle province di Aleppo, Damasco, Idlib, Latakia, Hama, Homs, Raqqa e Deir el-Zor.

Secondo quanto riferisce l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, l’esercito siriano e le milizie alleate, sostenuto dai bombardamenti russi, hanno preso il controllo di due città della Siria occidentale. Questa notizia è stata confermata anche dai media siriani che hanno spiegato come i militari e le forze locali hanno preso il controllo di Mheen e Hawwarin, a est ella città di Homs, e hanno ucciso numerosi terroristi.

Le due città si trovano ad est dell’autostrada che va da nord e sud attraversando le principali città siriane, fondamentale per il controllo del territorio nel settore occidentale del Paese, controllato in gran parte da Damasco.

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