Economia

Carige, arriva il decreto: ok del governo alla garanzia pubblica

Il Cdm si riunisce d'urgenza. Il decreto Tutela risparmio prevede che la banca possa accedere "a sostegno pubblico". Esulta Di Maio, critiche da Forza Italia

Carige, arriva il decreto: ok del governo alla garanzia pubblica

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia l'approvazione del decreto legge riguardo Carige.

Dopo due settimane dal fallimento dell’aumento di capitale di Banca Carige, il governo scende in campo con una riunione d'emergenza di otto minuti e un decreto che cerca di correre ai ripari dopo la difficilissima situazione successiva all'annuncio dell'amministrazione straordinaria della Bce.

"Il Governo, nel Consiglio dei ministri di questa sera, ha approvato un decreto legge che interviene a offrire le più ampie garanzie di tutela dei diritti e degli interessi dei risparmiatori della banca Carige in modo da consentire all'amministrazione straordinaria di recente insediata di perseguire in piena sicurezza il processo di consolidamento patrimoniale e di rilancio delle attività dell'impresa bancaria", queste le parole del premier contenute in una nota diffusa al termine del Consiglio dei ministri.

Come si legge nel testo del provvedimento, il governo ha approvato misure che danno a Carige la possibilità "di accedere a forme di sostegno pubblico della liquidità che consistono nella concessione da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze della garanzia dello Stato su passività di nuova emissione ovvero su finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d'Italia". Le misure, spiega il governo, sono state assunte "in stretto raccordo con le Istituzioni Comunitarie" e conferma che "tali garanzie saranno concesse nel pieno rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato".

Come spiegato da Repubblica, "dopo l'intervento dell'Europa preoccupata per la solidità della banca a causa del mancato aumento di capitale prima di Natale, il governo è corso ai ripari per dare assicurazioni al mercato e agli investitori. Come? Con un doppio intervento. Uno è già certo: le prossime operazioni a sostegno del patrimonio di Carige avranno l'ombrello pubblico, sotto forma di una garanzia sulle nuove emissioni. Ma se non dovesse bastare, il Governo è pronto anche a un intervento diretto: nel caso in cui i commissari straordinari di Carige lo chiedessero, lo Stato potrebbe entrare direttamente nell'azionariato. Così come è già accaduto per Mps".

La nota pubblicata dal governo afferma inoltre: "In considerazione degli esiti del recente esercizio di stress cui la banca è stata sottoposta, viene inoltre prevista la possibilità per l'Istituto di accedere - attraverso una richiesta specifica - a una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale, volta a preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione anche in scenari ipotetici di particolare severità e altamente improbabili (cosiddetti scenari avversi dello stress test)".

Per l'esecutivo, si tratta comunque di una soluzione d'emergenza. L'obiettivo al momento è quello di "preservare la stabilità e la coerenza del governo della società, completare il rafforzamento patrimoniale dell'Istituto già avviato con l'intervento del Fondo Interbancario dei Depositi" e, continua l'esecutivo, "proseguire nella riduzione dei crediti deteriorati".

Il vice premier Luigi Di Maio esulta. Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha dichiarato in una nota che "le banche italiane pagano il prezzo di un sistema di vigilanza della Bce che va dotato di strumenti rafforzati di controllo e di intervento. Saremo sempre dalla parte dei risparmiatori e dei correntisti, sempre".

Severo il giudizio di Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, che commenta così il decreto: "Ci riserviamo di esaminare e valutare compiutamente il decreto legge assunto questa sera, come sempre senza alcuna interlocuzione con il Parlamento, dal Consiglio dei ministri per il sostanziale salvataggio di Carige". "Notiamo, non senza sorpresa, - prosegue Bernini - che il cosiddetto governo del Cambiamento a trazione grillina, che finora ha rappresentato le banche alla stregua di autentici nemici del popolo, assume provvedimenti in loro favore del tutto simili a quelli dei governi precedenti.

È sempre più latitante quel cambiamento su cui il M5S ha chiesto ed ottenuto consensi: l'ennesimo specchietto per le allodole di un governo che continua a tradire se stesso e i suoi elettori".

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