Anche in Lombardia la Lega alza le barricate contro la teoria gender. Il Carroccio non vuole che nelle scuole lombarde venga "inculcata" una educazione con "idee strane e pericolose".
Sulla scia di quanto già avvenuto a Venezia, infatti, la Lega ha presentato una mozione contro l'insediamento dei gender nelle scuole. "Abbiamo voluto seguire l'esempio del Veneto - ha detto in una nota il capgruppo leghista in Regione Lombardia, Massimiliano Romeo - presentando una mozione analoga a quella approvata a Venezia nei giorni scorsi, per fare in modo che la cosiddetta teoria del gender non venga insegnata nelle scuole lombarde e che il materiale divulgativo relativo a quest'ultima sia ritirato".
Quello che preoccupa la Lega Nord è "quanto accade in certi istituti ad opera di taluni sedicenti educatori che vorrebbero inculcare a forza nella testa dei nostri ragazzi idee strane e pericolose". Queste teorie, infatti, "partono da assunti del tutto opinabili, quali l'incentivo alla masturbazione infantile, il superamento della famiglia tradizionale, vista come obsoleta, e il fatto che l'identità sessuale sia totalmente indipendente dal dato biologico". Anche la Lombardia così potrebbe arrivare a votare una mozione che cerchi di bloccare l'inserimento delle scuole di una teoria da più parti considerata controversa.
Alla Lega ha risposto il Movimento Cinque Stelle, affermando che "la teoria gender non esiste e pertanto non può neanche essere introdotta nelle scuole".
Secondo il consigliere regionale grillino Iolanda Nanni, la Lega "affonda il suo ventre molle nel più becero pregiudizio rischiando, con queste mistificazioni, di alimentare il clima di odio omofobico che serpeggia in certe sacche della società".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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