Manila Alfano
Allevano mostri per guadagnare di più. Volpi modificate geneticamente, messe all'ingrasso furioso: è la vergogna della Finlandia. Animali ingozzati fino a raggiungere cinque volte il loro peso normale. Con effetti devastanti. Rimbalzano le foto, e sono orrende. A tal punto da non essere pubblicabili. Volpi artiche snaturate per ottenere più pelle del normale e dunque, più pelliccia da vendere. Immagini che rompono il silenzio glaciale, scattate dall'associazione animalista finlandese Oikeutta Eläimille, (giustizia per gli animali) da tempo impegnata a rendere pubblica la realtà nascosta dietro alla produzione di pellicce. Gabbie sacrificate di due metri per due, per due o tre esemplari, vere e proprie prigioni, anguste e buie.
Le immagini diffuse dall'associazione sono frutto di un'indagine negli allevamenti nella regione di Ostrobothnia, costa occidentale del Paese. E mostrano volpi grigie in gabbie deformate nel loro aspetto da accoppiamenti selettivi e interventi scientifici tanto da non essere più riconoscibili. Vedi una massa praticamente informe, a stento riconosci le zampine, ormai gonfie e nascoste dalle pieghe della pelle del corpo che le ricopre, gli occhietti infossati tra il grasso e iniettati di sangue. Sofferenze inaudite e ingiustificabili. E sono i numeri che fanno capire meglio: mentre un esemplare in natura raggiunge al massimo i 4 o 5 chili di peso, gli animali in questi allevamenti raggiungono addirittura i 20 chili, ovviamente a scapito del loro benessere: problemi di vista, difficoltà nei movimenti e impossibilità a camminare dovute alle enormi pieghe in cui la pelle si distribuisce sono solo la punta dell'iceberg. A questo, infatti, bisogna aggiungere la totale privazione di libertà, che porta questi animali ad assumere atteggiamenti di autolesionismo e perfino cannibalismo nei casi più estremi. Kristo Muurima, della Ong ha visto questi lager con i suoi occhi: «Sono orribili, ha raccontato, ma quel che è peggio è che non sono l'eccezione ma la regola, questi animali sfruttati sono fonte di grande guadagno, e una sola pelle, viene venduta anche 90 euro». Le prime denunce arrivano nel 2017, un lungo percorso fatto di appelli e sensibilizzazione mondiale, le immagini che fanno il giro del mondo, una lotta contro interessi economici enormi è sempre difficile da fare. Poco o niente da allora è cambiato. La Finlandia è attualmente uno dei maggiori produttori a livello internazionale di pellicce. e in Europa gli allevamenti sono stati vietati.
Ma al nord il quadro è ben diverso pèurtroppo. I metodi cruenti, disumani e anacronistici secondo quanto riportato da Oikeutta Eläimille sarebbero la norma. Pelli certificate con il marchio di lusso Saga Furs, venduto da grandi marchi della moda mondiale.
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