Presentazione (con polemica) per la «Festa del cinema»

Cinzia Romani

Internazionale e pop, la Festa del Cinema di Roma giunge alla tredicesima edizione (dal 18 al 28, all'Auditorium), aprendo la porta dell'intrattenimento con tre parole-chiave: donna, memoria e documentario. Come spiega il Direttore artistico Antonio Monda, ieri in compagnia di Laura Delli Colli, vicepresidente della Fondazione.

A differenza della Mostra di Venezia, qui si contano 12 registe, mentre le regine del tappeto rosso, da Cate Blanchett a Sigourney Weaver, da Isabelle Huppert (Premio alla carriera, consegnato da Tony Servillo) a Dakota Johnson e alle sorelle Rohrwacher, sfileranno con i loro film. La memoria si ravviva sfogliando le più importanti pagine della storia, nella sezione «Per non dimenticare». E nel solco del ricordo, si rifletterà sul cinema dei Vanzina e su quello di Ermanno Olmi, il cui Il posto, restaurato, verrà omaggiato da Martin Scorsese, pronto a ricevere il Premio alla carriera, il 22, dalle mani di Paolo Taviani. Il regista americano, autore Taxi Driver e Toro scatenato, «si dedica a noi per due giorni», dice Monda, commentando i suoi 9 film italiani preferiti durante gli Incontri Ravvicinati. La Pantera Rosa del manifesto, quest'anno, con Peter Sellers che impugna la pistola, esprime la linea noir dalla venatura comica. E noir è il film d'apertura 7 sconosciuti a El Royale, di Drew Goddard, mentre Robert Redford prolungherà il suo addio alla recitazione portando The old Man & the Gun. Torna pure Lisbeth Salander, l'eroina di Stieg Larsson, con Millennium: Quello che non uccide. Due film della selezione hanno come tema la scoperta dell'identità sessuale: Boy Erased, con Luca Hedges, starring il figlio d'un pastore battista americano, che a 19 anni rivela ai suoi d'essere omosessuale e La diseducazione di Cameron Post di Desirée Akhavan, con Chloe Grace Moretz, film che ha vinto l'ultimo Sundance Festival. Michael Moore, poi, s'interrogherà sul presidente Trump con Fahrenheit 11/9. Due gli italiani nella selezione ufficiale Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis e Diario di tonnara di Giovanni Zoppeddu-, mentre Notti magiche di Paolo Virzì chiuderà la kermesse.

Budget di 3,5 milioni, incremento di pubblico e incassi superiore al 20%, 31 film da tutto il mondo. La Festa non ha «una dimensione prevalentemente locale», come afferma Alberto Barbera, direttore della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, con «una scivolata di cattivo gusto», secondo Monda.

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