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Il Diavolo che vede Pioli e quello che vediamo noi

Il Diavolo  che vede Pioli e quello  che vediamo noi

Quello che colpisce nel seguire il calvario del Milan, di stazione in stazione, è lo scarto tra i giudizi di critica e pubblico e le chiose di Stefano Pioli, l'allenatore. Domenica pomeriggio, incassato l'ennesimo zero in fatto di gol a San Siro (e adesso sono diventati 300 i minuti vissuti senza vedere la luce di una rete), ha ripetuto più volte: «Per alcuni tratti siamo stati squadra». Probabilmente divergono le visioni tra lo staff tecnico e il resto della platea perché gli uni misurano particolari aspetti del rendimento dello schieramento, gli altri si soffermano su risultato finale e qualità del gioco esibito. A noi tocca il compito di far parlare i numeri che, nel calcio, non sono il verbo ma raccontano difetti e pregi di una squadra. E le cifre, sempre in materia di gol, sono di segno completamente diverso. Per esempio, riferiti alla gestione di Pioli, sostengono quanto segue: appena 10 le reti fatte contro le 15 subite (il divario è tutto compreso dallo 0 a 5 di Bergamo). È vero che Suso contro la Samp ha divorato almeno 3 occasioni nitide, è vero che Krunic, Leao e altri soci hanno avuto quello che Ibra definisce, con immutato senso di appartenenza, «poca lucidità in area» ma il dato più inquietante coinvolge le due panchine (Giampaolo e Pioli) e si riferisce a tutto il girone d'andata: il fatturato è stato misero misero, 8 gol a San Siro. Nel frattempo Piatek, avendo sentito puzza di bruciato, ha fatto sapere che è disposto a lasciare Milanello (Petagna il probabile sostituto) mentre Paquetà - cioè il ricco mercato di gennaio 2019 realizzato da Leonardo e Maldini - è diventato da titolare inamovibile (gestione Gattuso) la terza scelta in era Pioli. Questo determina un impoverimento del parco giocatori, risultato contrario al mandato dell'azionista che puntava a valorizzarlo prima di procedere alla cessione del club mai stata così lontana anche perché la valutazione (col dossier stadio in alto mare) è scesa e l'appeal del Milan viene messo in discussione da qualche vicenda di calcio-mercato (Todibo che si fa tirare la calza per lasciare la panchina del Barcellona).

Ecco allora il punto: è venuta l'ora che anche dallo staff tecnico arrivi il contributo per ridare slancio e vitalità a un gruppo che, a sentire sempre Pioli, è ancora terrorizzato dallo 0 a 5 di Bergamo.

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