È rock verace, sanguigno, ma quanto mai italiano e colto quello che gli Stadio proporranno questa sera nell'atteso concerto in programma alle 21 al gran Teatro. Una maturazione artistica che, come ha confessato lo stesso Gaetano Curreri - voce e anima storica della band - ha portato oggi gli Stadio a una sintesi perfetta tra rock e canzone dautore.
Il nuovo disco Gioia e dolori, appena pubblicato, offre ai fan una serie di nuove canzoni che si candidano a diventare dei classici del longevo gruppo bolognese. «Fino a qualche tempo fa gli Stadio si mettevano al servizio delle canzoni - spiega Curreri - ora, per la prima volta, sono le canzoni che si sono messe al servizio della band, delle nostre passioni e della nostra cultura». Dodici brani inediti, diversi per sonorità e tematiche rispetto ai passati lavori discografici. Un rock melodico che parla anche di politica, di immigrazione e prostituzione.
Dal vivo, verrà proposta anche una canzone come Benvenuti a Babilonia che descrive la nostra bella Italia come terra delloro per quei tanti immigrati clandestini che arrivano sui barconi della disperazione». Vasco Rossi, che da dieci anni non collaborava più col gruppo, ha co-firmato il brano che dà il titolo al disco, Gioia e dolori appunto, mentre Saverio Grandi, il produttore, si è cimentato per la prima volta davanti al microfono nel brano Cortili lontani, che parla delle tante ragazze giunte in Italia dallest europeo e costrette a prostituirsi. Oltre ai temi sociali, resiste il tema dellamore nella band nata 32 anni fa come gruppo spalla di Lucio Dalla.
Sul palco del Gran Teatro sarà in scena la formazione storica della band che vede, oltre alla voce a alle tastiere di Curreri, Andrea Fornili alle chitarre, Giovanni Pezzoli alla batteria, Roberto Drovandi al basso.
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