Politica

Abusivismo edilizio, la moglie del governatore Lombardo sotto processo

Nuova tegola per il presidente della Regione siciliana. Secondo i giudici la villetta sul mare di Ispica (Ragusa) è irregolare. La prima udienza a maggio davanti al giudice monocratico

Nuova tegola per il governatore della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Neanche il tempo di spegnere le polemiche sulla tentata maxi-sanatoria che avrebbe regolarizzato le case costruite a meno di 150 metri dalla battigia - l'Mpa, che aveva presentato apposito ddl, ha poi fatto marcia indietro, ritirando diverse firme, e il provvedimento con ogni probabilità finirà al macero - che a ricordare che il problema dell'abusivismo edilizio riguarda proprio il governatore ci pensano i giudici. La Procura di Modica (Ragusa) ha infatti disposto il rinvio a giudizio della moglie del presidente della Regione, Saveria Grosso, proprio con l'accusa di abusivismo edilizio. La vicenda, ben nota, è quella della villetta sul mare di Ispica, in piena riserva naturale. Una casa abusiva in piena regola per i magistrati. Un vecchio rudere in via di ristrutturazione per il leader Mpa, che sul tema si è sempre protestato innocente.
Comunque uno smacco, per Lombardo. Quella casa, al centro di polemiche ormai da mesi, era sua, è stato lui a donarla alla consorte. E anche se è la moglie a finire sotto processo in fondo è lui a finire sotto accusa. Il cantiere dell'immobile in costruzione è stato sequestrato a ottobre del 2010. Laddove un tempo, c'era un rudere nel giro di poco tempo (l'autorizzazione a costruire risaliva a giugno 2010) era infatti comparso lo scheletro di una futura villetta, che ricadeva, tra l'altro, in piena riserva naturale. I legali di Lombardo si erano opposti al sequestro, con un ricorso al Tribunale del Riesame. Ma invano. L'inchiesta ha seguito il suo corso e adesso è stata fissata l'udienza, il prossimo 8 maggio.
Lombardo ha sempre protestato la sua innocenza: «Sono vittima di un sopruso, ma lì, tra diecimila case, l'unica in regola è proprio la mia», ripete il governatore, sottolineando che è la spiaggia che causa erosione si è avvicinata troppo a quel vecchio rudere.

Comunque, a scrivere la parola fine, adesso sarà il giudice monocratico di Modica.

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