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Agrigento, sequestrato l'ospedale Era stato inaugurato solo 5 anni fa

Rischio sismico: nei pilastri ci sarebbe più sabbia che cemento. Dovrà essere sgomberato in un mese

Agrigento, sequestrato l'ospedale  
Era stato inaugurato solo 5 anni fa

Agrigento - Ci sarebbe più sabbia che cemento nei pilastri dell’ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento. Così, nonostante sia stato inaugurato cinque anni fa, i militari della Guardia di finanza hanno notificato un provvedimento di sequestro cautelativo dell’intero complesso ospedaliero per gravi carenze strutturali degli edifici che lo costituiscono tali da esporre a gravissimo rischio sismico l’intero manufatto. Dovrà essere sgomberato in un mese.

Il complesso sotto sequestro Il dispositivo è stato emesso dal gip Alberto Davico, che ha accolto la richiesta del procuratore della Repubblica, Renato Di Natale, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Antonella Pandolfi e eseguito dalle Fiamme gialle di Agrigento, al comando del tenente colonnello Vincenzo Raffo. L’inchiesta, con diversi indagati a diversi livelli di responsabilità, è ancora aperta e sono in corso ulteriori accertamenti disposti dai magistrati. Il legale rappresentante dell’azienda ospedaliera è stato nominato custode dell’immobile sequestrato. Il Gip ha concesso 30 giorni di tempo per l’adozione di provvedimenti a tutela dell’incolumità del personale sanitario ed amministrativo e dei degenti, compreso lo sgombero dell’intera struttura. 

L'ospedale è instabile Il gip del tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha evidenziato gravi carenze strutturali dell’intero complesso ospedaliero, tali da esporre, spiegano, "a gravissimo rischio sismico l’intero manufatto". "I gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza hanno determinato la Procura della Repubblica di Agrigento - spiegano investigatori e inquirenti - a richiedere l’adozione del provvedimento cautelare reale sussistendo tutte le esigenze previste dal codice di rito, non potendo prorogarsi oltre il rischio concreto di eventi disastrosi". Il gip, sulla base della richiesta avanzata del procuratore Renato Di Natale, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Antonella Pandolfi, ha disposto la misura cautelare reale, valutando anche gli esiti della Consulenza tecnica d’ufficio eseguita dagli esperti nominati dalla procura.

Le indagini delle Fiamme gialle Le indagini, con diversi indagati ai più vari livelli di responsabilità, non si sono concluse, essendo in corso ulteriori accertamenti.

Il legale rappresentante dell’azienda ospedaliera è stato nominato custode dell’immobile sequestrato e allo stesso sono stati concessi 30 giorni di tempo per l’adozione di provvedimenti a tutela dell’incolumità del personale sanitario ed amministrativo e dei degenti, compreso lo sgombero dell’intera struttura.

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