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Alfano: "Ora no alle elezioni" Ma per Rutelli "è un bene la fine del bipolarismo"

Il governo tecnico conserva la fiducia di Pdl e Terzo Polo. L'ex Guardasigilli: "Siamo in un momento di crisi talmente grave che è meglio sostenere Monti". Casini: "Non ci piace la manovra come non ci piace farci una puntura, ma se ci serve..."

Alfano: "Ora no alle elezioni" Ma per Rutelli "è un bene la fine del bipolarismo"

Mentre la manovra del governo Monti continua il suo iter in Parlamento, l'esecutivo non perde la fiducia di Pdl e Terzo Polo. La conferma arriva sia da Reggio Emila, dove Angelino Alfano è salito sul palco del congresso provinciale del suo partito, che da Roma, dove Fini, Casini e Rutelli hanno aperto la convention dei centristi.

"Se si andasse al voto domani, faremmo le elezioni in un tempo di crisi talmente grave per cui è meglio sostenere questo governo che andare ad elezioni subito". Con queste parole Angelino Alfano detta la linea al partito e ribadisce che "Monti ha fatto una manovra che non ci ha convinto dal punto di vista filosofico. Abbiamo votato perchè riteniamo che ciò che accadrebbe in assenza di questo governo sarebbe peggio"

Anche il Terzo Polo, in ogni caso, continua a sostenere il Mario Monti: "Non credo ci saranno elezioni anticipate", dice Francesco Rutelli, che chiede ai suoi di sostenere il Pdl perché non crolli anche l'esecutivo: "Un terzo dei parlamentari del Pdl non ha votato la manovra: è qualcosa mai accaduta nella storia dei grandi partiti italiani. Testimonia di un rischio che non vogliamo incoraggiare: un rompete le righe di un partito che se crollasse porterebbe al crollo dell’intero scenario politico elettorale di questo fine legislatura. Dobbiamo avere un atteggiamento responsabile verso il Pdl perchè trovi la sua strada e non faccia mancare il suo sostegno a governo".

Del resto, il decreto varato da Monti non convince nemmeno Pierferdinando Casini: "Se ci piace la manovra? Ma non è mica una bella donna... È come chiedere se ci piace la medicina o fare le punture. Non ci piace ma quando c’è emergenza dobbiamo farle. Non ci piace la manovra come non ci piace farci una puntura, ma se ci serve...".

A un mese dalle dimissioni del Cavaliere, inoltre, Francesco Rutelli sale sul carro dei vincitori: "Se non c’è più il governo Berlusconi lo si deve al lavoro fatto dal Terzo Polo". E il leader di Api esulta per la fine del bipolarismo: "La dimostrazione è la spaccatura verticale dei due poli: hanno perso la loro componente populista, che prima ha impedito di governare e adesso se ne va per fatti suoi". Anche per rimarcare questo evento, il Terzo Polo cambierà nome: "Sarà una delle novità del 2012, è chiaro che il Terzo polo è nato quando l’Italia aveva un polo di maggioranza e uno di opposizione, con una intuizione molto coraggiosa che si è dimostrata lungimirante. Oggi le vecchie coalizioni si sono rotte, gli alleati si sono separati, la Lega dal Pdl e Di Pietro dal Pd e dunque siamo entrati in una stagione che ci deve aiutare ad affrontare la crisi economica, difficilissima", spiega Rutelli, "In questa fase non serve il populismo, ma occorrono la serietà e la concretezza per il bene degli italiani e dunque il Terzo polo si accinge a diventare un punto di aggregazione molto più grande, molto più largo perchè ha anticipato questi cambiamenti. Noi vediamo che ci chiedono di diventare l’aggregazione di riferimento per tutti i riformisti e i moderati italiani".

E Casini aggiunge: "L’ambizione del nostro partito è quella di guidare il Paese. Non abbiamo bisogno di trasformismi, ma di persone che credono ad un progetto per il bene dell’Italia"

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