Economia

Alitalia, ora Air France frena sulla trattativa Crisi di liquidità vicina

Slitta la trasferta romana di Spinetta. Il «nodo» Az servizi. L’indebitamento sale in gennaio a 1,28 miliardi (più 6,8%)

da Milano

Bocce ferme sul tavolo delle trattative per la vendita di Alitalia. In particolare continuano a slittare gli incontri romani annunciati tra il presidente di Air France-Klm, Jean-Cyril Spinetta, i sindacati e il numero uno della compagnia Maurizio Prato. Anzi, per il momento non è prevista nessuna trasferta di Spinetta a Roma. Lo stop, che non coinvolge i tavoli tecnici delle due compagnie aeree, è determinato, secondo fonti vicine all’operazione, dal nodo di Az servizi (8mila dipendenti). Secondo le stesse fonti, i francesi vorrebbero un’Alitalia più «leggera» riguardo ai contenziosi in corso e, soprattutto, alle uscite da Az servizi. In cambio proporrebbero un’offerta d’acquisto più alta. Al contrario con un’Alitalia «pesante», l’offerta sarebbe più bassa. È su queste ipotesi che, con tutta probabilità, sta lavorando il presidente Prato: vuole verificare con sindacati e ministero del Tesoro la fattibilità delle proposte francesi. Sciolto questo nodo decisivo Spinetta potrebbe annunciare la visita romana, preludio di un accordo definitivo prima dell’offerta che i francesi devono presentare entro il 14 marzo.
L’offerta che Air France-Klm sta finendo di definire su Alitalia è una di quelle «prendere o lasciare», apre «uno scenario devastante» e «liquiderebbe il patrimonio industriale aereo italiano», secondo il segretario di Filt Cgil Fabrizio Solari. Toni più distesi dal segretario generale della Uil Trasporti, Giuseppe Caronia: «Le preoccupazioni ci sono, persistono, ma non ci sono elementi nuovi che possano giustificare nuovo allarmismo».
Intanto, come richiesto da Consob, è stata resa nota la posizione finanziaria mensile. L’indebitamento del gruppo Alitalia sale al 31 gennaio a 1,28 miliardi, con un incremento netto di 81 milioni (più 6,8%). Un aumento «indotto - spie ga la compagnia - prevalentemente dalla tipica stagionalità degli incassi e dei pagamenti» a gennaio. Sono in forte calo disponibilità e crediti finanziari a breve che al 31 gennaio sono pari a 282 milioni (meno 23,2% in un mese): si stringono così i tempi per intervenire con una ricapitalizzazione, una iniezione di risorse fresche (almeno 750 milioni per metà anno) da parte di un nuovo azionista che la compagnia ha già indicato come unica soluzione per evitare una crisi di liquidità.

Il titolo Alitalia ha chiuso ieri con una flessione del 2,9 per cento.

Commenti