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Allarme incendi dolosi: in Sicilia va a fuoco la riserva di Cavagrande

Brucia da questa notte la riserva naturale di Cavagrande del Cassibile nel Siracusano: incendio di origine dolosa, le fiamme si sono sviluppate in diversi punti

Allarme incendi dolosi: 
in Sicilia va a fuoco 
la riserva di Cavagrande

Palermo - Non si esaurisce l’emergenza incendi in Sicilia. Dopo i roghi di ieri nell’Agrigentino, nel Messinese e nel Catanese, questa notte le fiamme sono divampate anche nella riserva naturale di Cavagrande del Cassibile, nel Siracusano. La zona, di importante valore ambientale, è interessata da un rogo di vaste proporzioni che potrebbe essere di origine dolosa, dato che le fiamme si sarebbero sviluppate da punti diversi dell’area.

Il parco Cavagrande del Cassibile è una riserva naturale orientata regionale della Sicilia, ricca di rilevanze paesaggistiche, antropologiche, idrogeologiche, archeologiche e speleologiche. L’area si estende per 2.700 ettari, suddivise fra i 900 della zona A (riserva) e i 1860 della zona B (preriserva). La riserva è stata istituita nel 1990 ed è gestita dall’azienda foreste demaniali della regione Sicilia.

Sardegna: decine di esce per dar fuoco Gli investigatori del corpo forestale regionale si riuniranno in tarda mattinata a Cagliari con il comandante Delfo Poddighe per fare il punto sulle indagini dopo gli incendi, la maggior parte dolosi, che hanno devastato la Sardegna. Al vertice - secondo quanto si è appreso - parteciperanno gli uomini di tutti e sette gli ispettorati territoriali: Cagliari, Nuoro, Sassari, Lanusei, Oristano, Tempio e Iglesias. Diverse le procure che hanno già aperto fascicoli, al momento a carico di ignoti. In particolare a Tempio, dove nel fine settimana almeno una decina di persone è stata a lungo interrogata per l’incendio divampato a Berchiddeddu e poi propagatosi nei comuni vicini. Decine di esche incendiarie artigianali, costituite da un mozzicone di sigaretta acceso con dei fiammiferi inseriti all’interno, sono state trovate tra Sindia (Nuoro), Suni (Oristano), Pozzomaggiore (Sassari) - paese di una delle due vittime del fuoco - e Bonorva (Sassari). Ma tracce delle stesse esche sono state rinvenute anche nel sud dell’Isola: a Carbonia, Sant’Antioco (Carbonia-Iglesias) e Villacidro (Medio Campidano). Su 10 incendi in Sardegna - hanno accertato gli investigatori della Forestale - 7 sono dolosi: dietro al 70% dei roghi c’è quindi la mano criminale dell’uomo.

Del rimanente 30% di origine dolosa, la maggior parte è causato da disfunzioni della rete elettrica, il resto - purtroppo - lo fa l’incuria.

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