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"Un gran momento, siamo in crescita, ma occhio a fare i gamberi..."

Il nostro rugby fa il bilancio dopo il miglior 6 Nazioni di sempre. Il presidente Innocenti: "Il Ct Quesada ha bruciato le tappe. Ma l'Italia a volte torna indietro. Evitiamolo"

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Finalmente in crescita. Il movimento italiano del rugby sta ottenendo risultati importante. Gli Azzurri vengono dal miglior VI Nazioni mai vissuto, con ben 11 punti conquistati e due partite vinte (contro Galles e Scozia). Il presidente Marzio Innocenti ha tracciato un primo bilancio durante la conferenza stampa di revisione dell’attività internazionale dei primi mesi del 2024: "Ci sono alcune cose che dobbiamo tenere presente: questa squadra pochi mesi fa ha toccato uno dei momenti più bassi contro la Nuova Zelanda e la Francia. Quella squadra, però, era reduce da 13 partite in cui era sempre stata all’altezza dell’avversario, con un’età media di 23-24 anni, e la Federazione ci ha sempre creduto. Se quel calcio di Garbisi fosse entrato saremmo stati terzi in classifica nel VI Nazioni, bisogna riconoscere all’allenatore di essere una persona molto capace di bruciare le tappe: quello che ha raggiunto si poteva sperare di ottenerlo in una stagione o forse due. Questo momento così bello sul campo non deve far dimenticare che l’Italia spesso torna indietro come i gamberi. Uno degli impegni più importanti che Gonzalo sa di avere è quello di mantenere il livello. Come obiettivo strategico è stato posto quello di battere tutte le squadre che sono dietro nel ranking, e aver battuto anche alcune di quelle davanti indica una qualità ancora superiore".

Inevitabilmente soddisfatto anche il tecnico Gonzalo Quesada, entrato in carica lo scorso 1 gennaio: "Sicuramente è stato un VI Nazioni pieno di emozioni, ma stiamo tutti pensando al futuro e a quello che arriverà. All’inizio del Torneo ho detto che volevo portare un cambio di mentalità e di metodologia di lavoro, anche se eravamo la squadra più giovane e con meno esperienza, e sono consapevole di avere la fortuna di far parte di un movimento che lavora bene nonostante le tante difficoltà. Dobbiamo però ricordare sempre che giochiamo contro squadre che hanno situazioni sicuramente più favorevoli, e contro formazioni così forti dobbiamo restare sempre uniti, perché sarà difficile restare tra i primi 10 al mondo se non lo facciamo". La Federazione è però soddisfatta anche del lavoro fatto nei settori giovanili: "Per quanto riguarda l’Under 20 – ha proseguito il presidente Innocenti – la Federazione è sempre impegnata sulla formazione, per cui il Sei Nazioni Under 20 e il mondiale di categoria è da sempre un esame per noi. L’obiettivo non è avere 40-50 giocatori di alto livello, ma un centinaio. La Nazionale Under 20 anche quest’anno ha fatto delle imprese eclatanti, come in Francia. Siamo estremamente soddisfatti di una squadra che forse non ha le punte del passato ma a livello medio ha dato delle risposte importanti".

Per riuscire a vivere altri VI Nazioni come l'ultimo e continuare nel percorso di crescita.

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