Controcultura

Altro che il MoSE, Venezia si salva con un'iniezione

Cinque anni fa scoppiava lo scandalo delle tangenti del MoSE (Modulo Sperimentale Elettromeccanico), il progetto di sistema di paratie che dovrebbe risolvere il problema dell'acqua alta a Venezia. Come al solito, la causa dello scandalo riguardava presunte tangenti e frodi fiscali cui, come al solito, seguì il commissariamento del Consorzio del MoSE, l'uscita di scena delle grandi imprese che avevano lavorato fino ad allora, il rallentamento crescente delle attività residue, affidate ad imprese minori, fino al quasi totale arresto dei lavori. Nessuno al momento è in grado di fare una previsione sulla data in cui il MoSE potrebbe entrare in funzione, ammesso e non necessariamente concesso che venga completato, in un Paese dove realizzare anche un passo carraio ha le difficoltà di grande opera. Cose d'italiana ordinarietà.

In quello stesso 2014 due ingegneri, professori nell'università di Padova, Giuseppe Gambolati e Pietro Teatini pubblicavano il libro Venice shall rise again: engineered uplift of Venice through seawater injection (Elsevier, pagg. 100, euro 94.95) sulla possibilità, incredibile ai profani, di sollevare Venezia per proteggerla dall'acqua alta. Come dire: se la montagna non viene a Maometto...

Nel grande trambusto seguito alla scoperta delle tangenti, il libro passò praticamente inosservato. Gambolati e il suo allievo Teatini sono studiosi della cosiddetta subsidenza, cioè dell'abbassamento del suolo provocato dall'emungimento di acqua, olio e gas dal sottosuolo. L'idea, a leggere il libro, sembra molto semplice: se quando si estrae, ad esempio, acqua si provoca un abbassamento del suolo, gli autori ingegneri propongono di iniettare acqua per ottenere l'effetto opposto, vale a dire un innalzamento.

Il libro è scritto in inglese ed è concepito per un pubblico di lettori non specialistici. Fa un breve excursus storico di Venezia, ricordandone i fatti storici più salienti, per poi concentrarsi sulla laguna, sulle sue origini, sugli interventi messi in atto dalla Serenissima per preservarne intatta la configurazione e per rendere inespugnabile la città. Quindi passa a descrivere questo straordinario progetto di innalzamento antropico, pompando acqua di mare in formazioni rocciose situate tra 600 e 1000 m di profondità sotto la laguna, e sature di acqua salata. Sulla base di calcoli, che nel libro sono spiegati ai non addetti, Venezia si dovrebbe sollevare di 25-30 cm nell'arco di 10 anni, contribuendo in maniera importante all'abbattimento dell'acqua alta, alla riduzione della frequenza del fastidioso fenomeno e neutralizzando al tempo stesso l'innalzamento atteso del livello del mare.

Il tutto per un costo che, a dire degli autori, sarebbe inferiore al 5% del costo finora sostenuto per il MoSE.

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