Politica

Alvieri Martini licenziato dalla sua griffe

da Milano

Alviero Martini è stato «licenziato» dalla Alviero Martini spa, la casa di moda da lui fondata nel 1990, ma di cui non aveva più la maggioranza. Alla fine del 2003 aveva infatti ceduto il controllo della sua società alla Final, la finanziaria socia di minoranza già da alcuni anni: ora ha avuto la disdetta anticipata del contratto di stilista dalla società di cui è ancora consigliere di amministrazione. È stato lui stesso a darne notizia, sostenendo che la lettera, firmata da Luisa Angelini (della famiglia dei noti industriali farmaceutici), presidente della Alviero Martini e della Final, gli comunica che «in linea con la nuova organizzazione e le nuove strategie della società, la stessa non ha più interesse a ricevere la prestazione del sig. Martini quale stilista, nemmeno per la durata del periodo di preavviso». Lo stilista si dice «attonito e sorpreso» per il fatto che «una simile decisione giunga senza alcuna analisi, verifica e discussioni tra le parti», tenendo conto che egli ha «fondato e sviluppato la maison conosciuta in tutto il mondo», soprattutto per la stampa, “Geò”, ed è stato «lo stilista del marchio, dell'immagine e della filosofia aziendale per 16 anni». L'azienda risponde per bocca del direttore generale, Antonella Memo. «Purtroppo - spiega Memo - in questi casi non ci sono modalità peggiori o migliori per risolvere un rapporto. Il sig. Martini aveva un contratto di consulenza e, per rispetto nei suoi confronti, la proposta è stata portata in consiglio di amministrazione. Non si tratta - afferma ancora il direttore generale - di un colpo di mano: semplicemente andiamo avanti con l'attuale struttura creativa aziendale.

Ormai abbiamo affidato all'esterno, in licenza, le collezioni d'abbigliamento (linea donna a Jaya, del Mariella Burani Fashion Group, e linea uomo alla Copen di Civitanova Marche) e noi ci concentriamo invece sulla pelletteria e sulle calzature».

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