Stile

Via le ansie grazie alle mani dello «sciamano»

L'ortho-bionomia sblocca memorie corporee che nel tempo diventano causa di tensioni

Non aspettatevi un oscuro individuo: Stefano Battaglia, affettuosamente chiamato lo sciamano è il terapista per eccellenza: si mette a disposizione degli altri dando amore e comprensione. E soprattutto sollevandoli da pesanti fardelli psichici e fisici. Con la sua profonda conoscenza dell'ortho-bionomia, riesce a sbloccare memorie corporee che nel tempo diventano causa di tensioni e di disarmonie. Tutto questo lo fa attraverso l'ascolto del corpo, tocchi leggeri o compressioni più mirate e profonde. E alla fine induce la persona che riceve il suo trattamento a trovare nuovi percorsi per sciogliere nodi e contratture, ritrovare il proprio potenziale energetico, entrare in contatto con la vera essenza della propria vita. Di origini siciliane, Stefano è entrato nel team Vair sin dalla sua creazione e ne rappresenta uno dei fari più luminosi. Con alle spalle oltre vent'anni di esperienza come terapeuta per la liberazione da shock e traumi, Stefano ha una preparazione molto profonda in fatto di psicosomatica e naturopatia, pratica da oltre dieci anni la meditazione vipassana, trascorre lunghi periodi in India, coltiva intensamente la propria spiritualità considerandola uno dei valori più importanti dell'esistenza. Concetto che collima perfettamente con la filosofia di Vair. Affidarsi a lui significa potergli consegnare le proprie ansie, le preoccupazione piccole e grandi in ordine alla salute, al benessere psicologico, alla vita nella sue variegate sfaccettature. Stefano spalanca il cuore e ascolta, valuta, dispensa consigli, riporta ogni scelta sulla retta via. Il tono della sua voce è asciutto, propositivo e serio. Lo sguardo acceso, severo e al tempo stesso sempre benevolo. Normalmente dopo un colloquio s'informa sulle parti del corpo che mandano messaggi dolorosi. Allora si arma delle sue braccia, possenti, le dispone sul corpo con il massimo discernimento, solleva, comprime, sente e opera con le mani. Nel frattempo la persona che è lì per trovare la soluzione ai propri tormenti, si sente sospesa, avverte il peso del corpo alleggerirsi e divenire quasi inesistente. Capta un calore benefico, il dolore scompare e presto ha l'impressione di poter fluttuare, lieve, nell'aria come priva della sostanza più greve. Una sensazione bellissima provata in prima persona. Dura a lungo questa beatitudine e quando tutto finisce, ci si sente totalmente avviluppati in una sorta di bozzolo protettivo. Non si ha voglia di parlare ma solo di stare rannicchiati, come si fa nel ventre materno, in quel liquido amniotico che culla e guarisce. Ecco perché il desiderio di tornare fra le pareti di Vair, la spa più bella d'Europa, si fa sentire forte. È sempre tempo di una nuova full immersion nella propria ri-nascita.

LSer

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