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Attacco hacker alla posta di Google: "Rubate migliaia di password"

Massiccio attacco a Gmail. Rubate decine di migliaia di password e nomi utenti. Google: "Violati 500 account"

Attacco hacker alla posta di Google: 
"Rubate migliaia di password"

Milano - Mail in tilt. Un attacco massiccio agli indirizzi di posta elettronica di Gmail, la e-mail di Google, per rubare password e nomi utenti di decine di migliaia di internauti: è l’ultimo allarme per la sicurezza online, ammesso oggi alla Bbc dal grande motore di ricerca di Mountain View, California. "Ci siamo accorti di recente di uno schema di phishing con il quale gli hackers ottenevano credenziali di accesso per indirizzi e-mail e abbonamenti, inclusi quelli di Gmail", ha detto un portavoce di Google alla Tv britannica. "Raccomanderei di cambiare la password su ogni sito sul quale fosse usata", ha suggerito un consulente di sicurezza, Graham Cluley.

Stessa password per account differenti Circa il 40% delle persone usano la stessa password su tutti gli account elettronici (mail, banca, aerei, treni, ecc.) I nomi degli account attaccati ammontano a 30.000, di cui 10.000 di Hotmail. Nelle liste in possesso della società, figurano anche indirizzi di Yahoo, Aol, Comcast ed Earthlink, ma sono in gran parte vecchi: quelli tuttora attivi riguarderebbero soprattutto Hotmail e Gmail.

Google: "Meno di 500 gli account violati" Sono meno di 500 gli account di posta elettronica Gmail interessati dall’attacco dei criminali informatici che, secondo quanto riportato oggi dalla BBC hanno sottratto le credenziali di accesso di circa 20 mila indirizzi e-mail di vari servizi on line. Lo ha precisato Google con una nota, aggiungendo di avere effettuato il "reset" automatico delle password di tutti questi account Gmail. Google nella nota sottolinea inoltre come "la violazione degli account sia avvenuta a seguito di un attacco cosiddetto di "phishing" e non di una violazione della sicurezza degli account.

Com’è noto, in questi tipi di attacchi, sono gli stessi utenti a comunicare involontariamente le loro informazioni personali, tratti in inganno dai criminali informatici".

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