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Influenza, occhio alla data: quando ci sarà il picco

Gioca d'anticipo l'influenza, arrivata già a livelli che si registrano a gennaio: ecco quando avremo il picco e i consigli degli esperti

Influenza, occhio alla data: quando ci sarà il picco
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Contrariamente agli altri anni, quest'anno l'influenza anticipa i tempi sulla classica tabella di marcia e "corre": rispetto alle stagioni pre-Covid si sono già quintuplicati i casi legati al virus stagionale con un'indicenza di sette ogni mille abitanti, in pratica un tasso che normalmente si verifica a gennaio.

Ecco quando avremo il picco

Per questa ragione e per l'arrivo dei primi freddi, gli esperti ritengono che il famoso picco stagionale non avverrà in pieno inverno ma ben prima, "intorno alle feste di Natale, mentre di solito la punta più alta dei contagi non si aveva prima di fine anno", inteso ovviamente come fine della stagione (febbraio-marzo): lo ha dichiarato all'Ansa il segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, che ha invitato la popolazione a continuare a prendere le giuste precauzioni come per il Covid. "La mascherina serve ancora, così come il lavaggio delle mani, la cautela nei luoghi pubblici. Sono i presidi principali contro l'infezione".

La campagna vaccinale

Non va a gonfie vele la campagna vaccinale antinfuenzale come si augura la Società Italiana di Medicina Generale (Simg), anche perché l'influenza corre soprattutto nella fascia pediatrica (0-5 anni) con un'incidenza di 19,6 casi ogni mille "che è quella che fa da principale fonte di diffusione dell'infezione in famiglia", ha dichiarato Paolo Bonanni, membro del gruppo "Vaccini e Politiche Vaccinal' della Società italiana di Igiene (Siti)". Per questa ragione l'invito è quello di vaccinarsi quanto prima "mentre finora abbiamo riscontrato una lentezza nelle adesioni alla campagna".

"Proteggere gli over 65"

Gli esperti lo avevano detto già a settembre: quest'anno l'influenza sarebbe stata "peggio" del Covid quanto a diffusione perché veniamo da tre anni in cui distanziamento e mascherine hanno limitato la diffusione di questo virus ma adesso, con la fine dell'emergenza pandemia, dovremo fare i conti con i classici malanni stagionali di sempre.

Se una febbre passeggera può non costituire un problema per i giovani e i sani, discorso diverso per la popolaizone maggiore ai 65 anni, "i malati cronici e ai soggetti immunocompromessi, che possono andare incontro a ricoveri e decessi", ha spiegato Alessandro Rossi, Responsabile Area Malattie Infettive della Simg, secondo il quale vanno messi in sicurezza con il vaccino ma anche "cogliere l'occasione per proporre le cosomministrazioni: il vaccino antinfluenzale, infatti, può fare da driver per la dose booster Covid ma anche per la copertura contro altre infezioni pericolose, come quella da pneumococco o herpes Zoster".

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