Cronaca locale

Il festival Città identitarie a Loano chiude un’edizione di successo

Grandi ospiti e talk di interesse culturale e politico sul palco di Loano per l'ultima tappa del festival Città Identitarie per il 2023

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Si è concluso il festival Città Identitarie, ideato e diretto da Edoardo Sylos Labini, che per tre giorni ha animato la città Loano, nel Ponente ligure. Una nona edizione di successo per la manifestazione, che ha messo in luce eccellenze e simboli identitari di un territorio ricco di storia e crocevia di culture fin dall'antichità. La cittadina in provincia di Savona è stata la terza tappa dell'edizione 2023 e sono stati numerosi i personaggi di spicco che si sono alternati sul palco per dialogare sull'attualità e gli scenari sociali e politici del Paese.

Tra i protagonisti di questa tre giorni ligure spiccano: Magdi Cristiano Allam, il giornalista e scrittore egiziano che nel 2008 fece scalpore per la sua pubblica conversione al cristianesimo; il vescovo di Ventimiglia e Sanremo, Mons. Suetta; il vice direttore de Il Giornale, Francesco Maria Del Vigo; il prefetto di Savona, Enrico Gullotti e il senatore Gianni Berrino. Ospite d'onore il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Tra gli argomenti trattati dal palco di Loano anche la polemica sul turismo, che quest'anno ha visto l'exploit dell'Albania come meta preferita dagli italiani, che tra luci e ombre l'hanno scelta al posto del Belpaese. Ma il governatore è scettico sulla tenuta del fenomeno, che anche per alcuni esperti è stata solo la moda del momento: "L'Albania sta facendo una crescita importante, ma immaginare che sia paragonabile all'Italia è come immaginare che una squadra di scapoli e ammogliati giochi contro il Real Madrid".

Spazio anche a riflessioni inerenti la convivenza di diverse culture con il talk "Dalla battaglia di Lepanto tra Oriente e Occidente", durante la quale mons. Suetta ha spiegato: "Noi facciamo pochissimo, sarei più corretto se dicessi niente, per evangelizzare i migranti. L'evangelizzazione, insieme al cibo, alle cure e al supporto, sarebbe qualcosa di prezioso". Nello stesso dibattito, Magdi Cristiano Allam ha avuto modo di spiegare al pubblico che "il velo che copre il corpo della donna è offensivo per la dignità della donna, perché si fonda sulla presunzione che il corpo della donna sia peccaminoso e vada coperto".

Non sono mancati gli interventi irriverenti e ironici di Gabriele Cirilli durante la tre giorni, come l'esilarante ricordo della celebre maschera del carnevale loanese, quella del Beciancin. Sul palco anche la conduttrice televisiva Elena Ballerini, loanese doc come Giorgio Molteni, regista di serie tv di grande successo come "Capri" e "La Squadra", la psicologa Patrizia Ciuffo, che segue il team dal "cacciatore di relitti" e marito Andrea Bada, il sub che esplora i fondali liguri a caccia di antiche navi romane o residuati bellici. In collegamento il mito anni '60 Shel Shapiro, 80 fantastici anni appena compiuti.

Per accompagnare gli ospiti, nella tre giorni si sono esibiti anche Arianna con la band diretta dal maestro Valeriano Chiaravalle e la band italo-palestinese Dounia. A fare da cicerone tra i simboli identitari della città, il sindaco di Loano, Luca Lettieri. Daniele Stefani e la sua band hanno poi incantato il pubblico con la musica d'autore ligure nel concerto Corde d’Italia, eseguendo alcuni pezzi con la cantautrice italo-brasiliana e conduttrice radiofonica Pamela D'Amico. Ci sono stati poi momenti di riflessione con la nipote del fondatore del movimento futurista, Francesca Barbi Marinetti, che ha raccontato al pubblico aneddoti e ricordi personali legati al "Manifesto futurista della Ceramica e Aeroceramica", creato da suo nonno Filippo Tommaso Marinetti e da Tullio D'Albisola.

Il Festival Città Identitarie è realizzato con il contributo e il patrocinio del Ministero della Cultura, del Cepell (Centro per il Libro e la Lettura), della Regione Liguria, del Comune di Loano e dell’Istituto per il Credito Sportivo.

Media Partner: Rai News 24.

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