Cronaca giudiziaria

"Diffamò i poliziotti". Chef Rubio finisce a processo

Lo chef aveva insultato i poliziotti del caso Aldrovandi, chiamando in causa il sindacato Sap. Ora è stato rinviato a giudizio. L'accusa: "Ha diffamato e vilipeso un'istituzione dello Stato"

"Diffamò i poliziotti". Chef Rubio finisce a processo

Piatto indigesto per lo chef Rubio. Il cuoco televisivo è finito a processo per diffamazione a motivo di un vecchio tweet nel quale aveva inveito contro i poliziotti del caso Aldrovandi. Il 39enne sui social si era infatti sfogato per il posizionamento di alcuni cassonetti nel luogo in cui lo studente ferrarese morì nel 2005 durante un controllo delle forze dell'ordine. E se l'era presa proprio con gli agenti in servizio nel capoluogo emiliano. Li definì "maiali", ricevendo in cambio una querela da parte del sindacato di polizia Sap. Secondo l'accusa, Gabriele Rubini (questo il nome del volto televisivo) avrebbe "diffamato e vilipeso un'istituzione dello Stato".

Il tweet incriminato

Da lì, l'avvio delle indagini da parte della procura estense e il successivo rinvio a giudizio dello chef. A quanto si apprende, la frase incriminata - quella sulla quale i giudici si dovranno pronunciare - era stata scritta da Rubio in un commento social del settembre 2020. "Caro Comune di Ferrara anche se avete messo l'installazione 'la Monnezza' proprio a denunciare che chi uccise un ragazzino inerme furono 4 maiali della polizia di Stato di Ferrara (Sindacato-Sap ancora in servizio) potreste far spostare i cassonetti? Grazie", aveva attaccato Rubini su Twitter, rivolgendosi alle autorità in riferimento a quei portarifiuti posizionati in via Ippodromo, dove una lapide ricorda la morte di Aldrovandi.

Il processo per diffamazione

Dopo aver letto quelle parole, il segretario generale del Sap, Stefano Paoloni, aveva deciso di sporgere querela contro il volto televisivo. Così lo chef è finito sotto indagine e poi a processo. Il fascicolo è stato trasferito a Velletri per competenza territoriale. Nell'udienza filtro di ieri, infatti, l'avvocato Fabio Anselmo - difensore dello chef - ha eccepito la competenza territoriale di Ferrara sulla vicenda, dichiarandosi anche sorpreso che sia stata proprio la Procura di Ferrara a occuparsi del caso. Il giudice Giulia Caucci, dopo una breve camera di consiglio, ha accolto l'eccezione e dichiarato la non competenza territoriale, disponendo la trasmissione degli atti proprio al tribunale di Velletri.

Al contempo è stata accolta la richiesta di parte civile presentata dall'avvocato Gianni Ricciuti per il sindacato Sap. Ma lo chef non è certo nuovo a intemerate social capaci di suscitare reazioni indignate e critiche. Nell'ottobre 2020, anche un altro tweet di Rubio era finito in mano agli avvocati, dopo che l'assessore regionale piemontese Fabrizio Ricca aveva querelato il cuoco per averlo definito "patetico burattino sionista".

Nell’udienza filtro di ieri, l’avvocato Anselmo ha eccepito la competenza territoriale di Ferrara sulla vicenda, dichiarandosi anche sorpreso che sia stata proprio la Procura di Ferrara ad occuparsi del caso.

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